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Nel paese del Gallo si fa festa e si proclama il re

La proclamazione del re nel paese del Gallo è una festa per il popolo, tra tradizione e lanci di pietre

Il paese del Gallo ha da qualche giorno proclamato il suo nuovo re. Un contadino trentenne alto quasi un metro e 90, di 114 chili, che durante tre giorni ha combattuto contro un centinaio di avversari, in uno scenario di totale festa.  Nominare il re è solo il culmine di questo grande evento, impregnato di socialità, divertimento, e principalmente passione per lo sport.

Decisamente insoliti ma spettacolari, così deve essere la performance del futuro re, combattere in un’arena (uno spazio circolare ricoperto di segatura),  dove i contendenti devono afferrarsi per i pantaloncini in juta per poi sollevare e mettere l’avversario con le spalle a terra. Solo così si ottiene la vittoria. Un po’ come il sumo giapponese. Le origini di questo sport risalgono almeno al XIII secolo e la caratteristica principale è che a contendersi il trono erano i contadini. Tuttora la partecipazione è prevalentemente composta da gente del campo, che per tre anni sogna con diventare il re del paese del Gallo. Un re che si porterà a casa la gloria e un toro. La TV nazionale ne ha parlato per diversi giorni e la domenica, giornata culmine della manifestazione, hanno trasmesso la festa in diretta.

Ma la proclamazione del re comporta anche la visione di altre (curiose) discipline sportive, come il lancio della pietra. Questo sport consiste nel lanciare il più lontano possibile una pietra di più di 80 chili. Nel 2004 un contadino fissò il record nel lanciarla oltre i 4 metri, record che nessuno ha ancora superato. La pietra lanciata nel 1805 balzò agli onori della cronaca perché fu sequestrata due volte. E poi, c’è un altro sport che viene praticato all’aperto: si tratta di lanciare un disco di plastica che gli avversari debbono intercettare colpendolo in aria con pale di legno prima che tocchi il suolo.

E tutto questo è avvenuto davanti a circa 250 mila persone provenienti da ogni angolo del Paese. Ad ospitare l’evento è stato un paesino di circa 6 mila abitanti. Da noi sarebbe impensabile. Ma nel paese del Gallo non ci si chiede se è realizzabile o meno, semplicemente lo si fa. Come vuole la tradizione.

Domenica Canchano

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