Per il terzo anno consecutivo Avvenire, in occasione della Giornata dell’8 marzo, rinnova l’impegno di dare voce alle donne con il lancio della campagna “Donne Senza Frontiere”, attraverso la costruzione di una rete con decine di giornaliste di media indipendenti che operano nei Paesi del Sud del mondo (dall’Africa all’Asia fino al Centro America). Saranno proprio loro a firmare sul quotidiano e sul sito web, anche in lingua inglese, una serie di reportage per raccontare “dall’interno” la condizione delle donne nei luoghi in cui vivono.
L’obiettivo è valorizzare a livello mediatico temi normalmente ignorati dai media mainstream e fare luce di volta in volta sul ruolo femminile dal punto di vista economico, sociale, politico, ma anche relativamente a istruzione, salute e diritti umani.
I network indipendenti finora coinvolti da Avvenire sono Ruskhana Media con base a Londra e Zan Times, presso cui operano giornaliste afghane della diaspora; Bilan Media in Somalia; Khabar Lahariya in India; Red de mujeres periodistas de Oxaca in Messico, African Women Journalism Project in Africa, House of Coehsistence in Iraq, Sharika Walaken in Libano.
Il progetto, sostenuto dalla redazione tutta, è stato presentato nel corso di un evento dal titolo “Donne Senza Frontiere. Reti di giornaliste indipendenti per raccontare le donne dei Paesi nel Sud globale”, oggi 4 marzo alle ore 12 a Roma, presso la Sala della Stampa Estera di Palazzo Grazioli, un luogo fortemente simbolico dal punto di visto giornalistico. Durante l’incontro sono intervnuti il direttore Marco Girardo con le giornaliste e i giornalisti di Avvenire Lucia Capuzzi, Viviana Daloiso, Antonella Mariani, Angela Napoletano, curatrici del progetto, e Nello Scavo, presidente di Carta di Roma e inviato di Avvenire, Paola Barretta, portavoce Associazione Carta di Roma e ricercatrice presso l’Osservatorio di Pavia; Caterina Croce, responsabile editoriale di Fondazione Feltrinelli. In videocollegamento, le direttrici Zahra Joya della rete Rukhshana Media da Londra e Hinda Abdi della rete Bilan Media da Mogadiscio, con la testimonianza di Juwan Shro, attivista irachena yazida.
«Dopo la campagna di sostegno per l’istruzione delle donne afghane, private della loro libertà e dei loro diritti basilari, e quella avviata l’anno scorso sulle testimoni di pace, impegnate in ogni angolo della Terra nel dialogo tra i popoli, con “Donne senza frontiere” Avvenire compie un ulteriore passo nella direzione dell’approfondimento delle condizioni delle donne nel mondo e del loro protagonismo. A cui, troppo spesso, manca voce, oltre che spazio di racconto sui nostri media» spiega il direttore di Avvenire, Marco Girardo. «La scelta di pubblicare sulle diverse piattaforme dell’ecosistema Avvenire reportage scritti e firmati da giornaliste dei Paesi del Sud globale, che spesso solo per il fatto di voler documentare ciò che avviene attorno a loro rischiano la vita, ha l’obiettivo di riempire questo vuoto e insieme di sostenere concretamente tutte le donne nella battaglia per il loro diritto di contare».
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