Le parole non sono mai neutre: costruiscono ponti, abbattono barriere o, a volte, ne rafforzano di invisibili. Oggi, l’Osservatorio di Pavia lancia le “Linee Guida per un giornalismo sensibile alla diversità, equità e inclusione”, un documento innovativo e pratico volto a trasformare il giornalismo europeo in un potente agente di cambiamento sociale e culturale.
Le Linee Guida sono state realizzate nell’ambito del progetto Advancing Diversity & Inclusion in Journalism (AD&IJ), cofinanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Erasmus+, coordinato dall’Osservatorio di Pavia e realizzato in collaborazione con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), la Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo (COPEAM), la Fondazione Diversity e Fundación Diversidad.
Le Linee Guida sono accompagnate da una Checklist di buone pratiche con l’obiettivo di fornire strumenti concreti per aiutare giornalistǝ, redazioni e stakeholder dei media a creare contenuti più rappresentativi, accurati, rispettosi e privi di stereotipi, che ritraggano tutte le identità in modo equo. Le Linee Guida offrono una riflessione profonda su due aspetti chiave:
La Checklist è uno strumento operativo per le redazioni (carta stampata, TV, web, radio) per identificare e affrontare le potenziali sfide durante la produzione di notizie. Linee Guida e Checklist sono disponibili in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) sul sito ufficiale del progetto: https://diversityinjournalism.eu.
La Checklist è uno strumento operativo per le redazioni (carta stampata, TV, web, radio) per identificare e affrontare le potenziali sfide durante la produzione di notizie.
Linee Guida e Checklist sono disponibili in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) sul sito ufficiale del progetto: https://diversityinjournalism.eu.
Un processo partecipativo e inclusivo Il progetto AD&IJ ha coinvolto giornalistǝ, comunicatorǝ e professionistǝ dei media di tutta Europa attraverso workshop, focus group e attività formative. Grazie a un approccio “dal basso verso l’alto”, le Linee Guida riflettono le sfide reali che le redazioni devono affrontare e propongono soluzioni concrete per affrontarle.
L’Osservatorio di Pavia, insieme a tutto il partenariato del progetto AD&IJ, incoraggia giornalisti, redattori e stakeholder dei media ad adottare queste Linee Guida per rafforzare il ruolo del giornalismo come pilastro della democrazia e motore del cambiamento sociale.
Un progetto sostenuto dall’Unione Europea Il progetto AD&IJ è un chiaro esempio di come i finanziamenti europei possano favorire l’innovazione e la coesione sociale. La sua visione si allinea con gli obiettivi del programma Erasmus+, promuovendo competenze professionali, innovazione e inclusione attraverso strumenti pratici e trasferibili.
“Chi, cosa e come l’informazione copre o trascura contribuisce attivamente alla costruzione simbolica della società, perché l’informazione non è una semplice comunicazione di fatti ma anche trasmissione di norme e valori sociali. Società che diventano sempre più complesse e diversificate richiedono un giornalismo che sappia riconoscere e mettere in discussione la prospettiva da cui per lungo tempo ha guardato il mondo, e si adoperi attivamente per acquisire un punto di vista più diversificato, equo e inclusivo.” Monia Azzalini, Osservatorio di Pavia, Direttrice del progetto AD&IJ.
“Questa giornata rappresenta un importante passo avanti per il giornalismo. Il lancio di queste Linee Guida per promuovere la diversità e l’inclusione non è solo un documento programmatico, ma un invito all’azione per il nostro settore, affinché rifletta veramente le società che serviamo. Integrando questi principi nelle nostre redazioni, consentiamo ai giornalisti e alle giornaliste di raccontare storie più ricche e rappresentative, di favorire la fiducia con diverse comunità e garantiamo che tuttǝ giornalistǝ siano trattati equamente sul posto di lavoro. All’IFJ, siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa, poiché rafforza il nostro impegno collettivo per l’uguaglianza, l’equità e la verità nel giornalismo.” Anthony Bellanger, Segretario generale della IFJ.
“COPEAM nasce esattamente nella convinzione che la diversità sia ricchezza e nutrimento per i prodotti culturali e creativi. Noi l’abbiamo per lo più intesa come diversità culturale e di genere, ma grazie a questo progetto ci stiamo attrezzando ad allargare l’orizzonte ad altri tipi di diversità che si intrecciano e sovrappongono a quelle su cui abbiamo lavorato fino a oggi. Nella convinzione che l’informazione crei pensiero e opinione, sia individuali che collettive, è fondamentale che tutte queste sfumature che compongo la realtà di oggi siano parte del DNA della professione per creare giornalistǝ attentǝ, consapevoli e responsabili.” Claudio Cappon, Direttore generale di COPEAM.
“È essenziale che tutti i settori puntino su team diversificati e politiche inclusive. La DE&I è un elemento trasversale per prosperare e innovare in qualsiasi tipo di organizzazione, che sia grande o piccola, pubblica o privata. L’industria dei media, in particolare, è un attore fondamentale per raggiungere l’inclusione effettiva in ogni paese, sia a livello sociale che nei luoghi di lavoro. Speriamo che questa guida sia uno strumento utile per avanzare verso la costruzione di ambienti sociali e lavorativi più inclusivi.” Sonia Rio, Direttrice generale di Fundación Diversidad.
“Abbiamo lavorato con comunità e professionisti di tutta Europa, raccogliendo storie e punti di vista capaci di ispirare un reale cambiamento. Il coinvolgimento diretto di professionisti è stato essenziale per garantire che queste Linee Guida siano non solo teoriche, ma realmente applicabili nella pratica quotidiana delle redazioni. Cambiare il modo in cui raccontiamo il mondo significa cambiarlo davvero. I media non producono solo notizie, ma valori e norme che influenzano ogni ambito della società.” Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity.
“La rappresentazione nei media ha un impatto diretto sulla percezione collettiva. Queste Linee Guida sono un invito ai professionisti del settore a riflettere sulle proprie pratiche e a diventare promotori di un cambiamento culturale necessario.” Gabriella Crafa, Vicepresidente di Fondazione Diversity.
fonte: Osservatorio di Pavia
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