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“Migrazione”: in una settimana le news in evidenza secondo Google

Quali sono i risultati di Google news sulla parola chiave “migrazione” in quattro diverse lingue? Uno sguardo internazionale sul tema che comprende un arco temporale di sette giorni.

 

L’influenza che i mezzi di comunicazione di massa esercitano sull’attuale società è innegabile. Ma come viene trattata dai media internazionali il tema della migrazione? Ho cercato di capirlo con una prova attraverso Google news, uno degli strumenti che gli italiani (ma non solo) scelgono per informarsi.
Attraverso la parola chiave “migrazione” ho scelto le prime notizie su google.co.ukgoogle.esgoogle.fr e google.it, scegliendo la prima notizia per ciascuna selezione con l’obiettivo di farsi un’idea dei diversi punti di vista sull’argomento.

Google.it: Francia aprirà un hotspot in Libia

“Migrazione, Amnesty: sospendere qualsiasi forma di collaborazione con la Libia”. È il titolo scelto dal quotidiano italiano La Repubblica sulla presa di posizione dell’organizzazione dopo le affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron che ha lanciato la proposta  di costruire in Libia hotspot per i richiedenti asilo. Dove si affronterebbero terribili violazioni dei diritti umani. È un paese, spiega il portavoce Riccardo Noury: «Dove non esiste il diritto di asilo, dove le organizzazioni umanitarie che si occupano di immigranti e rifugiati non sono autorizzate a stare». Ciononostante la Libia è considerata dall’Europa come uno Stato sicuro e la soluzione dell’immigrazione. “Idea condivisa anche dall’Italia che  – si legge nell’articolo – un mese fa ha consegnato alla Marina ed alla Guardia costiera libiche quattro motovedette per aiutarle a frenare il flusso gestito dai trafficanti di uomini. Il 9 gennaio, in un incontro tra Minniti e il premier Fayez al Serraj, erano state infatti messe a punto le basi per il Memorandum of understanding siglato il 2 gennaio a Palazzo Chigi tra Gentiloni e il premier libico in base al quale si è deciso che devono essere le forze libiche – e non quelle italiane o di altre nazioni – a presidiare le acque territoriali”.

Google.es : In fuga dal Venezuela

“Con la crisi in cui versa il Venezuela, i suoi cittadini si spargono su tutto il continente americano”. Inizia così il lancio dell’agenzia di stampa argentina Telam. Riferisce inoltre che durante la settimana scorsa nella città di confine ecuadoriana di Tulcan, sono entrati circa 2mila venezuelani al giorno. Ma i disordini sono cominciati a farsi sentire negli uffici migratori. “L’ondata di venezuelani entrati in questi giorni ha fatto sì che i 14 sportelli disposti a soddisfare le domande degli stranieri non riescano a far fronte alle esigenze. È il ritmo di lavoro degli ultimi 15 giorn”». Telam informa che un mese prima la media giornaliera non superava gli 800 arrivi.

Google.fr Si chiudono le strade per l’Eldorado europeo


“Migrazione: “centri di smistamento” verranno presto aperti dalla Francia in Niger e Ciad”. Per il sito di notizie, con sede a Rabat, La Tribune Afrique il Niger e Ciad entreranno a far parte del progetto pilota promosso dal presidente francese Emmanuel Macron, dentro l’iniziativa “Alleanza per il Sahel”, nuova strategia di cooperazione recentemente lanciato Macron con diversi paesi della sub-regione saheliana. “Questi centri serviranno per trattare a monte le domande dei migranti che vogliono arrivare in Francia, attivando una cernita tra i richiedenti d’asilo e i migranti economici i quali verranno poi dichiarati indesiderabile perché secondo Macron nessun paese al mondo è in grado di ospitare tutti questi migranti economici”. Il sito d’informazione spiega che il Niger ha già attuato una politica per gestire il flusso migratorio. “Il Niger, paese di varco per i migranti per eccellenza, già ospita un centro di transito per i migranti in Agadez, nel nord del paese, e diversi paesi europei, tra cui l’Italia, prevedono aprire centri di questo genere nelle tante basi militari occidentali installati nel vasto paese al confine tra il Nord Africa e sub-sahariana“. Ma l’opinione pubblica internazionale tace, e i media sono assenti, in “un cimitero a cielo aperto per i migranti”, nelle parole del presidente del Consiglio regionale di Agadez, Mohamed Anacko.

 Google.co.uk: Il fenomeno migratorio in mostra


«In risposta alla crescente sfida della migrazione transfrontaliera, sei artisti rinomati e emergenti con forti radici in Germania e in Nigeria espongono opere che riesaminano le questioni della migrazione transfrontaliera, al fine di limitare i suoi effetti in particolare sull’Africa e nel mondo intero». Informa il quotidiano nigeriano Vanguard News. La mostra si intitola “Wanderlust” e gli argomenti riguarderanno la crisi dei rifugiati in Europa, gli sfollati nei paesi africani strappati alla guerra, temi di grande preoccupazione globale. “Wanderlust presenta 36 dipinti, disegni, fotografie e opere di comunicazione miste di Chidi Kwuburi, Dilomprizulike (ovvero Junkmanof Africa), Emeka Udemba, Numero Unoma, Yetunde Ayeni-Babaeko e Jimmy Nwanne”. La mostra è stata aperta il 10 luglio a Lagos e resterà fino a metà settembre.

Frontiere, crisi, altre barriere e la cultura, quattro lingue raccontano quattro mondi diversi, spaccati diversi del tema “migrazione” che compongono un piccolo tassello di un complesso puzzle informativo.

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