Site icon Associazione Carta di Roma

“Ero straniero, l’umanità che fa bene” parte la campagna per la legge d’iniziativa popolare

Superare la legge Bossi – Fini e realizzare l’integrazione puntando su accoglienza, lavoro e inclusione a livello normativo sono tra gli obiettivi della proposta di legge presentata ieri al Senato

“Ero straniero, l’umanità che fa bene”: nel titolo della campagna lanciata ieri al Senato e le cui firme sono state depositate oggi in Cassazione è insito un appello alla dignità e alla solidarietà.

A promuoverlo diverse realtà come Arci, Acli, Casa della carità, Centro Astalli, A buon diritto, Radicali italiani, Asgi, Cild, Caritas italiana e Fondazione Migrantes, 60 sindaci in tutta Italia e molte altre organizzazioni.

«La scelta di una proposta di legge d’iniziativa popolare è volta a promuovere un progetto che sappia parlare con la gente – evidenzia Emma Bonino in apertura – Si tratta di una campagna per superare la Bossi – Fini, infatti tra i punti previsti c’è l’abolizione del reato di clandestinità». Ed è proprio alla politica che si rivolge Virginio Colmegna, presidente della casa della carità: «Servono corretta informazione e formazione per le persone così da superare il distacco tra realtà e percezione, da qui il ruolo fondamentale dei sindaci nell’appoggio a questa campagna, poiché consentono un legame diretto con il territorio».

Per cambiare la narrazione sul fenomeno della migrazione bisogna ribaltare il punto di vista: «Capovolgere la prospettiva è produrre una coesione sociale, culture diverse possono ritrovarsi insieme per creare nuove opportunità. L’accoglienza diffusa ha bisogno di istituzioni diffuse, da qui la necessità di un intervento della politica» prosegue Colmegna.

Sono otto gli articoli contenuti nella proposta di legge per “la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”, nel presentarli Giulia Perin dell’Asgi sottolinea come si sia dato spazio: «Soprattutto ad azioni per l’immigrazione legale per il lavoro, perché ad oggi manca un accordo europeo in tal senso e con questa proposta si colmerebbe un vuoto normativo». Il permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e il sistema dello sponsor previsti nella proposta aiuterebbero a superare il problema del mancato incontro tra chi cerca lavoro e chi cerca lavoratori, consentendo così un ingresso legale.

La partecipazione attiva dei sindaci alla campagna: una novità costruttiva

Il decreto Minniti è stato approvato ed è legge: «Si tratta dell’ennesima dimostrazione che sull’immigrazione non si è lavorato in positivo. Invece è indispensabile un riformismo che allarghi gli spazi della democrazia, diamo ascolto ai buoni senza essere buonisti. Siamo parte di questa campagna anche per dare la parola a quella parte di Paese che buona lo è davvero, e per attuare un riformismo positivo indispensabile per l’Italia e l’Europa», così Filippo Miraglia, vice presidente nazionale Arci.

«Questa campagna segna l’avvio di una pratica nuova – evidenzia Antonio Russo, responsabile politiche sociale e welfare Acli – È la prima volta che con noi scendono in campo i sindaci, speriamo che quest’iniziativa ci porti al superamento dello status quo. L’obiettivo è promuovere una riforma organica per rendere meno schizofrenico l’attuale quadro normativo che ha purtroppo prodotto politiche di resistenza attiva agli immigrati».

Tra i meriti di questa proposta di legge sicuramente «la regolarizzazione su base individuale degli stranieri radicati» sottolinea Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, mentre Enrico Rossi, presidente della regione Toscana evidenzia il pregio di «mettere insieme i principi di solidarietà e crescita».

Pap Khouma è un esempio d’integrazione. Viene dal Senegal ed è in Italia da oltre vent’anni: «Nel suo libro Io venditore di elefanti, Pap racconta come l’integrazione sia qualcosa di terribilmente faticoso spesso doloroso ma anche possibile se passa attraverso lo scambio» lo introduce così Luigi Manconi, presidente di A Buon diritto. Pap Khouma è quindi entrato nel merito e ha parlato di discriminazione e accoglienza: «Le ho vissute entrambe e oggi, grazie alle persone incontrate e alla tenacia, sono giornalista e scrittore e scrivo i miei libri in italiano». L’integrazione è possibile e questa campagna ne vuole essere uno strumento utile.

Per consultare la proposta di legge d’iniziativa popolare clicca qui

Per informazioni sulla campagna e su come aderire: Ero straniero – L’umanità che fa bene

Exit mobile version