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Capodanno nel Cie di Ponte Galeria

Dei Centri di identificazione ed espulsione la stampa si dimentica spesso quando a far clamore non ci sono bocche cucite o incidenti gravi. Eppure sono molti i problemi che interessano i Cie, dalle condizioni di trattenimento alla non sempre evidente legittimità delle motivazioni per cui gli ospiti vi si trovano.

Carlo Lania ci ricorda sul Manifesto la situazione del centro di Ponte Galeria, nella periferia romana.

Roma. Nel Cie romano sono presenti solo 40 donne, la maggior parte delle quali nigeriane.

«Fuck Nigeria» c’è scritto sul muro intonacato di bianco della casetta circondata da sbarre. Qui ci vivono — si fa per dire — le nigeriane, qualcuna delle quali non deve avere proprio un bel ricordo del suo paese. Sono 23, la maggioranza delle 40 donne richiuse l’ultimo giorno dell’anno nel Cie romano di Ponte Galeria. Dopo la rivolta dell’11 dicembre scorso, quando la sezione maschile venne data alle fiamme, i 79 uomini presenti sono stati tutti trasferiti. Restano quindi solo loro, le donne, a popolare insieme a poliziotti e operatori la struttura alla periferia della capitale.

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