Site icon Associazione Carta di Roma

Insulti razziali alla miss livornese. Perché l’apertura del concorso nazionale alle seconde generazioni è importante

A pochi giorni dall'azione con cui Asgi ha chiesto la modifica dello spot per la selezione delle partecipanti della prossima edizione di Miss Italia, perché considerato discriminatorio, una giovane reginetta di bellezza livornese viene insultata sul web per le sue origini.

Mentre Asgi chiede al concorso che ogni anno premia la più bella d’Italia di diffondere uno spot senza discriminazioni, una giovane miss toscana viene insultata per il colore della pelle.

Mesi fa il concorso Miss Italia ha deciso di aprire le porte alle ragazze di seconda generazione, stabilendo che le partecipanti non devono essere necessariamente cittadine italiane, ma residenti in Italia da almeno 18 anni. Nel messaggio promozionale mandato in onda da La7, tuttavia, non si accenna a questa importante novità; Asgi è allora intervenuta chiedendo la modifica dello spot, affinché fossero rese note le modalità di partecipazione anche alle nuove potenziali partecipanti. Troppo tardi per una modifica, ha replicato l’ufficio comunicazione del concorso, ribadendo però l’intenzione di rispettare quanto stabilito e di promuovere meglio il cambiamento introdotto a partire dall’anno prossimo.

Poco dopo la fascia di Miss Livorno, una delle tappe che conducono al concorso nazionale, va a Cioma Ukvu, adolescente nata e cresciuta nella città toscana, di origini nigeriane. Le reazioni del web si sono subito divise: alle congratulazioni su Facebook si sono alternati post contenenti insulti razziali.

Non sarà certo Miss Italia a concedere lo ius soli alle seconde generazioni, ma questo episodio dimostra che anche il messaggio diffuso da un concorso di bellezza può rappresentare uno strumento di battaglia contro le discriminazioni. Se è un concorso nazionale e storico a prendere una posizione chiara e decisa, ad affermare che non sono la cittadinanza e il colore della pelle a rendere una ragazza più o meno adatta a rappresentare l’Italia, sarà difficile poter contestare la premiazione di Cioma e il suo diritto a essere considerata dall’opinione pubblica italiana, al pari di tutte le altre.

La rassegna stampa:

«Livorno, offese razziste a miss», il Fatto Quotidiano

«Insulti sul web alla miss nera», La Repubblica

«Insulti alla miss di colore», Corriere della Sera

«La Miss è nera, attacchi razzisti», La Repubblica – Firenze

«La Miss che sfida i razzisti. Io livornese», Corriere Fiorentino

«Arriva dalla Nigeria. Ma Livorno difende la sua Miss più bella», La Stampa

Exit mobile version