La Carta di Roma debutta nella pubblica amministrazione grazie all’iniziativa del Comune di Bra
La Carta di Roma entra nel Comune piemontese di Bra, il primo a decidere di seguire i quattro principi che compongono il codice come linee guida per le attività di comunicazione svolte quotidianamente dall’amministrazione locale.
I comunicati stampa dei comuni così come di altre amministrazioni territoriali costituiscono una fonte informativa vitale per i media locali; l’informazione veicolata dai comuni è anche centrale per l’accesso ai servizi del territorio e per comunicare le regole e le procedure, ma anche le opportunità, che vigono nella comunità locale. All’interno dell’amministrazione comunale di Bra, cittadina piemontese di poco più di 30mila in provincia di Cuneo, si stavano interrogando da tempo sul modo di fare informazione istituzionale da parte dell’ente e in particolare su come migliorare la comunicazione verso i cosiddetti nuovi cittadini.
Il consigliere comunale Abderrahmane Amajou, giovane nato in Marocco ma cresciuto in Italia, ha individuato nella Carta di Roma un riferimento che, «seppure unicamente strumento di deontologia giornalistica, riesce più e meglio di altri documenti a rendere evidente la difficoltà dello scrivere di fronte ad un fatto epocale per il nostro Paese».
L’incremento dei flussi migratori registrato dagli anni Novanta e la presenza di stranieri di seconda e terza generazione residenti nel comune ha messo in moto un ripensamento sul modo di comunicare e informare i cittadini. Secondo Raffaele Grillo, dell’ufficio stampa e relazioni con il pubblico del comune della cittadina piemontese, «la Carta di Roma è divenuta una preziosa traccia che ha permesso di costituire una base su cui sviluppare, soprattutto nei mesi a venire, una serie di ragionamenti e linee d’indirizzo che potranno sicuramente portare effettivi benefici non solo alla comunicazione istituzionale, ma all’intera modalità di approccio con l’utenza da parte del nostro ente».