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Naufragio a Lampedusa: basta morti in mare. Il comunicato di UNIRE

UNIRE – Unione Nazionale Italiana per i Rifugiati ed Esuli – esprime profondo dolore e indignazione per l’ennesima tragedia avvenuta a largo di Lampedusa, dove almeno 27 persone hanno perso la vita e molte altre risultano disperse.

Le testimonianze dei sopravvissuti raccontano di famiglie distrutte in pochi istanti, di uomini, donne e bambini inghiottiti dalle onde mentre cercavano salvezza in Europa. Una giovane madre somala ha perso in mare il marito e il figlio: la sua voce rappresenta tutte quelle che non possono più parlare.

Non possiamo più accettare che il Mediterraneo diventi un cimitero a cielo aperto. Ogni vita spezzata è una sconfitta per l’umanità e per l’Europa.

UNIRE chiede con urgenza:

● l’attivazione immediata di corridoi umanitari sicuri;
● un sistema europeo di ricerca e soccorso strutturato e solidale;
● politiche di accoglienza rispettose dei diritti umani e della dignità di ogni persona;
● facilitare i ricongiungimenti familiari, per non costringere i rifugiati a viaggi disperati;
● visti più accessibili per studenti rifugiati, affinché possano costruire il proprio futuro attraverso studio e formazione.

Diciamo basta al continuo morire in mare. È tempo di azioni concrete e di responsabilità condivisa. Non servono nuove parole di cordoglio, ma decisioni che salvino vite.

per maggiori info: pagina Facebook di UNIRE 

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