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Lettera della Presidente di Carta di Roma al direttore di La Stampa

Gent. Direttore
ti scrivo in merito all’articolo apparso su La Stampa del 23 ottobre dal titolo “Business del sesso. Le strade di Torino in mano a Tirana” . Mi duole davvero doverti fare presente quanto il titolo sia inutilmente enfatico riguardo la nazionalità degli autori del reato e finisca per stigmatizzare, ingiustamente, un’intera comunità. Mi duole ancora di più constatare quanto titolo e  incipit ricordino in maniera preoccupante un altro pezzo di non molto tempo fa. Nel 2009 Il Giornale titolo’: “Cacciamoli, Bucarest si riprende le sue canaglie”. Per quel pezzo, nel quale si parlava  esplicitamente di “feccia rumena”, l’autore Paolo Granzotto, venne censurato dall’Ordine dei giornalisti del Lazio.
Per il resto,come associazione Carta di Roma rimandiamo alle considerazioni scritte dal collega Benko Gjata, corrispondente dell’agenzia telegrafica albanese, nella lettera inviata ieri alla tua attenzione (e che ti rimando in allegato). Lettera che abbiamo pubblicato anche sul nostro sito e che condividiamo parola per parola.
D’altra parte, l’associazione  Carta di Roma e’  nata nel dicembre 2011 proprio per dare piena attuazione al codice deontologico su migranti, richiedenti asilo e rifugiati . E ha prodotto indicazioni molto pratiche anche riguardo i casi analoghi a quelli riportati nell’articolo su citato. Indicazioni che potrai trovare nelle linee guida che ti allego.
Conoscendo la tua attenzione a certi temi e la tua sensibilità professionale, spero vivamente che ci sia occasione per presentare  la Carta di Roma e queste indicazioni anche nella tua redazione, come abbiamo già fatto a Repubblica e ci accingiamo a fare al Tg5, al Corriere e in Rai.
Cordialmente

Valentina Loiero
Presidente Associazione Carta di Roma

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