Site icon Associazione Carta di Roma

Rassegna del 07.02.2013

Sull’Ansa (Lecce) un lancio con nel testo l’improprio “sbarcare clandestinamente” che getta un’ombra sinistra sull’arrivo di persone che potrebbero anche essere richiedenti asilo, per non parlare di minori che, fino a prova contraria, sarebbero innocenti : “Un gruppo di 51 immigrati (45 maschi e 6 donne, di cui una incinta), sedicenti afghani e pachistani, tra i quali undici minorenni, è sbarcato clandestinamente…”.Invece sulla Home del Messaggero, terza delle tre news di apertura per le pagine di cronaca romana compare questo articolo breve dove viene utilizzato nel titolo l’improprio termine “Nomadi” oltre a restituire l’impressione di un sistema diffuso e ben più strutturato di formazione alla criminalità di quanto non sia poi descritto nel pezzo:
Nomadi, a scuola di rapina nel campo La Barbuta http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/video_scuola_rapina_campo_nomadi_barbuta/notizie/249740.shtmlNel sito razzista “Tutti i crimini degli immigrati” è presente un articolo che viene rititolato ““Dacci tutto o ti ammazziamo”: “Nuovi Italiani” rapinano un ragazzo di 11 anni”, l’articolo è affincato da un manifesto della campagna del Pd per i “nuovi italiani” ritoccato con le foto di alcuni casi eclatanti di cronaca (tra questi anche la foto di Azouz Marzouk, che di fatto è risultato innocente):
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/dacci-tutto-o-ti-ammazziamo-nuovi-italiani-rapinano-un-ragazzo-di-11-anni/
Infine su Libero in edicola oggi si torna a parlare nuovamente di “ondata legalizzata” di Romeni e Bulgari, che stavolta arriverebbe nel 2014. Articolo che attraverso gli Esteri potrebbe alimentare allarmismo verso l’arivo di altri cittadini europei con passaporto romeno o bulgaro. I sindaci alla Merkel: «Troppi romeni rispediscili a casa loro» Le grandi città: non riusciamo ad assorbire l’immigrazione, alimenta la criminalità. E dal 2014 cisará l’ondata legalizzata
Libero,
07-02-2013 Alessandro Carlini
■■■I sindaci tedeschi non riescono più a gestire gli ingressi di immigrati bulgari e romeni, che arrivano in Germania alla ricerca di un lavoro, non sempre legale. In un rapporto dell’associazione nazionale delle città è stato lanciato l’allarme: «La pace sociale è seriamente in pericolo». Parole forti, riportate dal settimanale Der Spiegel, che spiega come la situazione sia degenerata negli ultimi anni, La preoccupazione è cosi forte tra le amministrazioni locali che si chiede il rapido intervento del governo centrale e della cancelliera Angela Merkel. Le città che si sentono più sotto assedio sono la capitale Berlino, ma anche Dortmund, Duisburg, Amburgo, Hannover e Monaco. Non riescono più ad assorbire i nuovi flussi di immigrati dall’Est Europa. In certi casi c’è stato un aumento di ingressi di sei volte rispetto agli anni precedenti. Nel Paese si contano 90 mila immigrati dalla Bulgaria e 160 mila dalla Romania, che si uniscono, comunque, ai milioni arrivati soprattutto dalla Turchia, E queste sono sempre le stime «ufficiali», che nascondono la realtà sommersa dei clandestine Sono i «trend» in aumento dai due Paesi dell’est a non far dormire i tedeschi: nel 2011 sono arrivati oltre 60 mila immigrati, contro i 42 mila del 2010. In teoria romeni e bulgari dovrebbero sottostare a tutta una serie di restrizioni fino al 2014, come vogliono gli accordi presi in sede europea. Ma riescono ad aggirarli facilmente. A partire dal prossimo gennaio i pochi vincoli rimasti cadranno e molti Paesi, non solo la Germania, ma anche l’Olanda e il Regno Unito, temono nuove ondate da non paragonare nemmeno con quanto successo sino ad oggi. Nei rapporto delle città tedesche si legge di tutto: si tratta di una «immigrazione povera» che trasforma le periferie in zone derelitte. Anche se lo studio fa lo slalom per evitare termini razzisti, alla fine deve ammettere che cambiano le condizioni di intere aree, aumentano gli episodi di criminalità, la qualità delle vita peggiora. A risentirne sono in particolare i servizi pubblici. «Abbiamo bisogno di risposte ferme dal governo sui numeri e anche sul fatto che ci serve un aiuto ulteriore per le nostre scuole e le case popolari, servizi già “spremuti” all’inverosimile», ha detto Nickie Aitken, un amministratore locale. A destare particolare preoccupazione sono i rom. «Quando sono qui si riducono in condizioni desolanti», si legge sul rapporto. La richiesta rivolta alla Merkel è quindi molto chiara: dare più fondi alle città e allo stesso tempo frenare gli ingressi. Ma non è facile. Il Regno Unito si trova in una condizione simile e teme l’arrivo di migliaia di immigrati dal 2014. Il governo addirittura vuole lanciare campagne pubblicitarie negative per frenare gli ingressi, del tipo «non venite, qui piove». I britannici sanno bene cosa vuole dire aprire i confini all’interno dell’Ue. Lo hanno fatto nel 2004 e si sono ritrovati col polacco come seconda lingua più parlata in Inghilterra. Sul sito del Partito per l’indipendenza del Regno Unito (Ukip) compare un orologio con il conto alla rovescia verso il momento in cui – come anche il Daily Telegraph ha ricordato milioni di bulgari e romeni otterranno il diritto di vivere e lavorare senza alcuna restrizione nel Regno». Anche qui il solito problema: ufficialmente in Gran Bretagna ci sono 42 mila bulgari ma in realtà po- trebbero essere 80 mila. I romeni dovrebbero essere circa 93 mila.
Exit mobile version