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Migrazioni e media: politica e cronaca i temi dominanti

Nell’ultimo trimestre 2017 la copertura mediatica nei quotidiani cartacei sui temi dell’immigrazione vede le politiche dell’immigrazione presenti in 1079 articoli, poco spazio per economia del lavoro e cultura

Da ottobre a dicembre 2017 sono 3.261 gli articoli presenti nella rassegna stampa di Carta di Roma, che ogni giorno raccoglie gli articoli sulle migrazioni più rilevanti pubblicati sulla carta stampata nazionale e locale.

Complessivamente si assiste a un calo della visibilità del tema migrazioni rispetto al trimestre precedente (luglio – settembre 2017), che aveva registrato un picco di 6.059 notizie. L’attenzione al tema nell’ultimo trimestre del 2017 si allinea con quella dell’anno precedente (3.228 nell’ultimo semestre del 2016).

Politiche dell’immigrazione, cronaca e asilo i temi al centro dell’agenda della stampa

I temi principali continuano a essere, in linea con i mesi precedenti, quelli relativi alle politiche dell’immigrazione, soprattutto nazionali, la cronaca – categoria all’interno della quale rientra anche il racconto del mondo dell’accoglienza – e l’asilo (storie e testimonianze relative alle migrazioni forzate, ai rifugiati, al diritto d’asilo).

Le prime tre voci dell’agenda – politiche dell’immigrazione, cronaca e asilo – occupano quasi 2/3 della rassegna stampa con il 73% di visibilità.

I temi

La centralità delle politiche migratorie trova conferma anche nell’ultimo trimestre del 2017, prima voce con 1.079 articoli (33% sul complessivo degli articoli). Nonostante il calo rispetto ai mesi estivi incentrati sull’entrata in vigore del codice di condotta e sull’accordo con la Libia nella gestione dei flussi migratori, resta uno dei temi chiave dell’agenda delle migrazioni. Negli ultimi mesi del 2017 sono almeno tre le questioni intorno a cui si concentra l’attenzione della stampa: l’accordo (e le relative conseguenze) con la Libia nella gestione dei flussi; l’accoglienza (declinata soprattutto sui minori migranti e sulla ripartizione tra le regioni) e la politica europea tra intese e divisioni (rispetto a ricollocamenti e gestione dei flussi).  Da rilevare l’attenzione al Niger, paese sconosciuto fino a pochi mesi fa, oggi presente in 65 articoli in concomitanza dell’avvio della missione italiana per il controllo dei flussi migratori.

Al secondo posto con 773 articoli (pari al 24% sul complessivo) si colloca la cronaca. Per lo più si tratta di fatti di cronaca nera (violenze, stupri, lesioni e aggressioni sui treni) affiancati da notizie relative al terrorismo e al disagio sociale associato alla presenza di migranti e profughi (occupazione abusiva di case, degrado, povertà).

Al terzo posto con 507 articoli (16% sul complessivo), si collocano le storie, le testimonianze e i racconti di rifugiati e richiedenti asilo. Questa centralità su profughi e richiedenti asilo, soprattutto nella stampa locale, è inquadrata nel racconto delle policy istituzionali: decisioni delle prefetture  per la collocazione dei richiedenti asilo, ispezioni dei parlamentari negli hub, richieste di protezione umanitaria da parte di comuni e province. Da segnalare una quota consistente di articoli in cui il focus su profughi e richiedenti asilo è raccontato come minaccia (alla sicurezza e all’ordine pubblico).

Seguono gli articoli relativi al dibattito politico (309 articoli incentrati principalmente sul rinvio dello “ius soli”) e agli arrivi (188 notizie di naufragi e crollo degli sbarchi), rispettivamente con il 9% e il 6% di spazio sul complessivo dell’agenda.

I due temi speculari e opposti di buone pratiche per l’integrazione, da una parte, e del razzismo dall’altra trovano lo stesso spazio: 109 articoli vs 99. La minaccia a Como da parte di un gruppo di skinheads ai danni di un’associazione impegnata nell’accoglienza di migranti, le ronde e la “scuola di razzismo” promosse da Forza Nuova sono eventi ripresi da molti quotidiani. Fatti che diventano occasione di stigmatizzazione e di critica in numerosi editoriali. Nella dimensione del “razzismo” rientrano, infatti, anche gli articoli di sensibilizzazione. Ha ricevuto ampio spazio un fatto di cronaca che ha visto protagonista una ragazzina quindicenne di colore (italiana) insultata e presa a calci su un bus per il colore della pelle, e che ha, in breve, raccolto solidarietà e sostegno dalla comunità.

Del tutto marginali i temi dell’economia e del lavoro (80 articoli), della cultura (58 articoli), delle normative (34 articoli) e della salute (25 articoli).

Risultano marginali, in linea con le rilevazioni precedenti, le notizie dedicate alle vie legali e sicure. Tra i termini più diffusi si segnalano i corridoi umanitari, citati in 108 articoli e ricollocamenti in 27. È interessante rilevare che la questione dei corridoi umanitari sebbene presente, è centrale e tematizzata in modo esplicito in soli 27 articoli, in tutti gli altri casi si tratta di semplici citazioni. Il termine resettlement, in linea con le rilevazioni precedenti, compare in appena 5 articoli (tutti sull’impossibilità dei resettlements dalla Libia) con un drastico calo di attenzione rispetto al precedente semestre.

Un anno di notizie

Complessivamente, nel 2017, sono 16.798 le notizie sull’immigrazione nella stampa nazionale e locale, il 9% in più rispetto al 2016 (15.366). Vi sono anche alcune differenze rispetto ai temi dell’anno: politiche dell’immigrazione al primo posto nel 2017 (nel 2016 era la cronaca), a cui segue la cronaca. Codice di condotta, accordo con la Libia, gestione europea nel controllo dei flussi migratori hanno occupato la stampa nazionale. La gestione dell’accoglienza ha occupato le pagine di quella locale. In aumento anche il numero di articoli relativi al dibattito politico per la centralità che ha avuto nel corso del 2017 la questione dello ius soli e della cittadinanza. Anche gli arrivi e le operazioni Sar hanno avuto un incremento in relazione alle polemiche che hanno coinvolto le Ong (e alla relativa politicizzazione della questione).

Le voci dei protagonisti delle migrazioni

La terminologia utilizzata per parlare delle persone che giungono con gli attuali flussi in Italia in Europa attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica vede al primo posto, nei titoli, migranti (presente in 537 titoli), profughi (257), rifugiati (64) e infine l’erroneo clandestini (25).

Secondo i Google Trends (le tendenze relative ai termini di ricerca utilizzati dagli utenti su Google),  gli appellativi impiegati per definire i protagonisti del fenomeno migratorio – “migranti”, “profughi” e “rifugiati”  – hanno avuto un andamento simile a quello dei mesi precedenti. Il termine “migrante” è stato cercato in relazione principalmente agli arrivi e ai naufragi. Alla fine di ottobre si registra un’impennata di visibilità in relazione alla notizia diffusa dal quotidiano “La Nazione” di donne di Camaiore che farebbero sesso con i migranti di un centro di accoglienza. Notizia rivelatasi una bufala. L’impennata di ricerche del termine “profughi” si connette, da un lato, all’emergenza in Myanmar  delle famiglie Rohingya costrette alla fuga e, dall’altra, una fake news. La notizia “profughi in cattedra e assunti come bidelli” rimbalza sulla rete e scatena diversi commenti. In realtà è dal 2014 che le graduatore per il personale ATA (i “bidelli”) sono aperte anche ai detentori di permesso di soggiorno di lungo periodo o permanente e non esiste alcune decreto ministeriale sull’estensione della norma al personale docente. Il termine rifugiato è stato cercato soprattutto in occasione del 18 dicembre, giornata internazionale per i diritti dei migranti e dei rifugiati.

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