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In biblioteca, tra i libri in 25 lingue, si impara l’italiano

Domani l’inaugurazione della biblioteca interculturale dell’associazione Cittadini del mondo. Uno spazio riqualificato dall’abbandono grazie al lavoro di molti volontari

Più di 20.000 libri in 25 lingue. E’ il patrimonio librario della nuova biblioteca interculturale che verrà inaugurata domani nel quartiere  Quadraro a Roma. Ma è anche un progetto ambizioso, nato dal basso e destinato ad ampliarsi grazie ai volontari e al crowdfunding.

La Biblioteca dell’Intercultura dell’associazione Cittadini del mondo apre al pubblico i nuovi locali all’ interno della scuola Damiano Chiesa dove sono previste diverse iniziative e il taglio del nastro alla presenza dell’attrice Margherita Buy.

In questo spazio non è solo possibile trovare volumi in lingue diverse dal tigrino al wolof, alle lingue asiatiche più sconosciute ma si realizzano diverse iniziative ricreative  per i bambini e corsi di lingua italiana per i rifugiati, senza dimenticare che le persone del quartiere hanno a disposizione ora una biblioteca unica e multiculturale.

Prestito libri ma anche corsi di lingua italiana per i rifugiati

«C’eravamo accorti della difficoltà dei titolari di protezione internazionale a trovare libri nella loro lingua – spiega a Redattore sociale Donatella D’Angelo, presidente dell’associazione Cittadini del mondo,  non potendo tornare nel loro paese spesso non riuscivano a trovare niente qui che appartenesse alla loro cultura. Anche nelle grandi librerie spesso è difficile trovare volumi in lingue particolari. Così, abbiamo iniziato con l’idea di avere dei libri tramite donazioni. Altri li abbiamo comprati noi»

La presidente sottolinea anche l’importanza dei corsi di lingua italiana poiché, nel suo lavoro di medico, quotidianamente quando visita i rifugiati si accorge della difficoltà che hanno:« fanno anche fatica a spiegarmi i sintomi di un malore.»

E’ possibile sostenere questo progetto attraverso la campagna “L’Intercultura sfonda i muri” e donare i fondi che al momento hanno permesso la ristrutturazione quasi 400 mq di spazi che erano preda dell’abbandono e che ora sono dedicati all’intercultura ed alle relazioni sociali.

 

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