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Fuori i commenti razzisti dal servizio pubblico. La tv svizzera licenzia Eranio

Le espressioni dell’ex giocatore giudicate “incompatibile con la deontologia del servizio pubblico”

Le telecronache sportive e calcistiche, si sa, sono infarcite di frasi ad effetto e di cliché. Tommaso Pellizzari sul Corriere della Sera qualche anno fa spiegava come la retorica sportiva avesse assunto nel tempo «un linguaggio formulare tutto suo». Quello che avviene col giornalismo in generale, col giornalismo sportivo succede «al cubo» spiegava Il Post commentando Pellizzari.

Certo è che tra le espressioni roboanti e le frasi fatte non può esserci spazio per il discorso razzista. Infatti la radio-televisione svizzera RSI non ha esitato a licenziare in tronco l’ex giocatore della nazionale italiana Stefano Eranio, per aver pronunciato le seguenti parole: «I giocatori di colore, quando sono sulla linea difensiva, spesso certi errori li fanno perché non sono concentrati. Sono potenti fisicamente però, quando c’è da pensare spesso e volentieri fanno questi errori».

La frase,  pronunciata durante la diretta televisiva della partita di Champions League Bayer Leverkusen- Roma, non è sfuggita alla dirigenza dell’emittente pubblica né ai telespettatori che, come afferma la RSI, «non hanno mancato di comunicare il loro dissenso».

La tv svizzera fa presente che non era la prima volta che Eranio si rendeva protagonista di queste affermazioni. Si cita infatti un altro episodio “dello stesso tenore” avvenuto durante la telecronaca della partita del 15 settembre Manchester City- Juventus.

Il comportamento del commentatore è stato giudicato «del tutto incompatibile con le regole e la deontologia del servizio pubblico».

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