Il nuovo Rapporto ISMU ETS offre un’analisi approfondita delle tendenze migratorie attuali. Presente anche il contributo di Carta di Roma al capitolo 16 “La narrazione sulle migrazioni e il ruolo di media” a cura della nostra portavoce Paola Barretta, Cecilia Lindenberg e Vittorio Longhi.
Il commento di Paola Barretta sul Rapporto
Presentato il 17 febbraio scorso, a cura della Fondazione ISMU ETS, il 30° Rapporto sulle migrazioni, che ripercorre “l’andamento dei flussi migratori che negli ultimi trent’anni ha visto crescere la popolazione con background migratorio fino a quasi sei milioni, evidenziando le trasformazioni sociali e l’impatto che essa ha avuto sulla società italiana”.
Numerosi sono i dati e le informazioni presenti nel rapporto, tra i quali si evidenziano due trend: uno è relativo alla flessione generale della presenza straniera in Italia:
- al 1° gennaio 2024, si stima che la presenza degli stranieri presenti in Italia siano 5 milioni 755mila – si legge nel rapporto – in leggero calo (20mila in meno, -0,3%) rispetto all’anno precedente. Tale flessione riguarda anche le persone irregolarmente presenti nel territorio: ISMU stima che si attestino sulle 321mila unità (il 5,6% del totale dei presenti). Infine, si registra una importante riduzione dei permessi di soggiorno per lavoro (-42,2% rispetto al 2022). La flessione riguarda anche gli arrivi via mare, che nel 2024 sono stati poco più di 66mila (-57,9% rispetto al 2023) e quelli via terra: nei primi 6 mesi del 2024 sono stati 3.400, contro i 5.600 del 2023. Anche se a fronte di un numero inferiore di arrivi via mare, “il rapporto tra deceduti e persone approdate in Italia nel 2024 è pari a 25,5, in crescita rispetto al 2023 (16,0%)”. Si stima che, nel 2024, nel Mediterraneo hanno perso la vita almeno 1.692 persone, di cui 79 bambini.
- L’altro dato è relativo alla persistenza alcune criticità, alcune delle quali si sono acuite nel tempo, in settori cruciali per lo sviluppo sociale ed economico: per esempio, il mancato accesso all’istruzione per minorenni migranti e rifugiate, e per tutti coloro che si trovano in una condizione di marginalità, rendendo strutturale una disuguaglianza nel settore educativo, solo 1 su 5 va a scuola. O ancora il ritardo scolastico degli studenti di origine immigrata: 1 su 2 risulta in ritardo di uno o più anni.
Anche il settore del lavoro presenta alcune aree di ombra: “Permane il fenomeno dell’overqualification. Nel 2023, il tasso di occupazione degli stranieri laureati (69,6%) è inferiore di 15,7 punti percentuali rispetto a quello dei laureati italiani. Solo poco più del 20% dei nati all’estero con una laurea (acquisita all’estero) svolge un lavoro ad alta qualificazione rispetto al 70% dei nati in Italia. Il problema dell’overqualification colpisce soprattutto i giovani, specie di sesso femminile (il 34,5% degli uomini e il 39,8% delle donne 25-34enni) e gli stranieri (il 52% dei 25-34enni, rispetto al 36,9% degli italiani): il gruppo maggiormente svantaggiato è come sempre quello delle donne straniere”.
Il comunicato stampa è disponibile qui https://www.ismu.org/presentazione-trentesimo-rapporto-sulle-migrazioni-2024-comunicato-stampa-17-2-2024/