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L’accoglienza diffusa contro il malaffare. Un’inchiesta del Venerdì di Repubblica

Le organizzazioni internazionali e le associazioni che da anni sono impegnate nel campo dell’immigrazione e per la tutela delle minoranze lo avevano denunciato da tempo. Non erano gli immigrati o i richiedenti asilo ad intascarsi i famosi 30-40 o come affermava qualche quotidiano 50 euro il giorno “alla faccia di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese”. Una campagna di disinformazione che già Redattore Sociale aveva tentato di arginare ricordando “Quanti soldi ricevono davvero i rifugiati?”.

Oggi dalle colonne del Venerdì di Repubblica, Riccardo Staglianò indaga su come funziona il sistema di accoglienza in varie regioni italiane e arriva alla conclusione che “generalmente chi sta peggio costa anche di più”. Frutto del sistema d’emergenza che sfugge alla rendicontazione analitica delle spese e che privilegia le gigantesche strutture come quella di Mineo in Sicilia che ospita 4000 persone, lo affermano gli operatori del settore, associazioni che hanno una lunga esperienza di gestione Sprar,Sistema protezione  richiedenti asilo e rifugiati.

Nel viaggio tra le regioni e i loro sistemi di accoglienza ci si imbatte però anche in esperienze positive dove l’accoglienza diffusa funziona e costa meno sia economicamente che a livello sociale.

Il manuale per guadagnare sugli immigrati Venerdì di repubblica 16.01.2015

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