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L’impunità del razzismo

Già il 10 febbraio 2013 dalle colonne de La Stampa il collega Francesco Bonami ci aveva messo a confronto con gli Stati Uniti definendo l’Italia “un paese che non sa punire i razzismi”. Lo scriveva in riferimento all’uso sconsiderato e irresponsabile delle parole usate da conduttori tv, da critici e in generale dai media e nel discorso pubblico “verso la gente di diverso colore, verso quella di sesso diverso dal nostro, contro quelli che hanno gusti sessuali differenti dai nostri, contro chi professa religioni che non conosciamo, contro chi abituato a lavorare di più nel proprio Paese vien qui e ci frega il lavoro

L’Associazione Carta di Roma allora scrisse al direttore de La Stampa, elogiando e rilanciando l’appello del collega per un uso responsabile del linguaggio quando si parla di minoranze e di migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

un paese che non sa punire i razzismi La Stampa 10 febb 2013

Pochi giorni fa torna sul gesto di Dani Alves e l’ormai famoso morso alla banana per far notare la differenza con quanto è accaduto negli Stati Uniti a Donald Sterling, proprietario dei Los Angeles Clippers e autore di commenti razzisti. Il Commissioner della NBA ha comminato a Sterling una multa di 2,5 milioni di dollari e lo ha ufficialmente messo al bando “a vita”.

Ma in Italia non paga mai nessuno La Stampa 30.04.2014

 

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