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Crisi dimenticate. Continua la fuga di decine di migliaia di persone da Boko Haram

Dal 2013 il conflitto nel nord-est della Nigeria ha costretto più di 220.300 persone a cercare protezione nei paesi limitrofi

Di Unhcr

L’Unhcr e i suoi partner stanno continuando con molte difficoltà a fornire aiuto a circa 100.000 persone sfollate che nelle ultime settimane hanno lasciato la regione di Diffa, nel sud-est del Niger, a causa degli attacchi lanciati dai ribelli nigeriani del gruppo di Boko Haram.

La grave carenza di luoghi di riparo e di beni non alimentari rende la situazione in Niger molto critica per la popolazione sfollata. Questa popolazione include persone che provengono da villaggi della zona, sfollati interni al Paese che sono stati costretti a numerosi spostamenti e rifugiati nigeriani che vivevano ospiti presso famiglie o in insediamenti per rifugiati in una striscia di terra di 10-30 km tra il fiume Komadougou e la Strada Nazionale n.1 del Niger. Circa 170 villaggi sono stati abbandonati nella regione di Diffa.

L’Unhcr sta ridistribuendo le risorse che ha a disposizione per dare risposte immediate ai bisogni più urgenti, quelli di fornire ripari e altri servizi di assistenza, e nel contempo, si appella ai donatori affinché forniscano un supporto ulteriore per questa popolazione vulnerabile. Gli operatori sul campo si aspettano che nelle prossime settimane, con il ritorno della stagione secca e con la ripresa delle operazioni militari nigeriane nella zona, nuovi flussi di sfollati evacueranno da questa instabile area di confine.

Queste persone nuovamente sfollate avevano cercato riparo lungo la Strada Nazionale n.1 del Niger, che collega la capitale Niamey con l’est del paese. L’esercito nigerino non è stato in grado di garantire protezione ai villaggi locali e ai campi per rifugiati, poiché questi sono disseminati in una vasta area e gli attacchi avvengono solitamente durante la notte.

Molte delle persone recentemente sfollate hanno ora cercato riparo presso Koublé, località che si trova a circa 910 km di distanza da Niamey, lungo la Strada Nazionale N.1, e che conta normalmente non più di 300 abitanti. Il personale Unhcr che ha visitato la zona la scorsa settimana ha evidenziato la presenza mista di rifugiati nigeriani, abitanti locali e sfollati nigerini.

Secondo le stime fornite dal governo locale, che di recente ha condotto una registrazione provvisoria a Koublé, sarebbero più di 10.000 le persone sfollate interne e rifugiate arrivate nella zona a partire da novembre 2015 e provenienti da 20 villaggi. Tra queste vi sono anche rifugiati nigeriani che hanno lasciato le proprie case fin dal 2013.

A Koublé, e in altri luoghi della striscia di 100 km che si estende lungo la Strada Nazionale n.1, le persone vivono in ripari di fortuna allestiti lungo la carreggiata. Le famiglie appena arrivate hanno un accesso limitato ai servizi sanitari, e sono costrette a percorrere lunghi tratti a piedi per poter raggiungere i punti di distribuzione dell’acqua. Medici Senza Frontiere, nostro partner, sta fornendo cure mediche e servizi igienici, ma ha bisogno di maggiore supporto. Molti bambini non possono andare a scuola. Al momento il World Food Programme sta rispondendo alla domanda di beni alimentari nella regione di Diffa, tuttavia rimane un urgente bisogno di assistenza, in particolare di alloggi adeguati.

C’è un immediato bisogno di aiuto. L’Unhcr si è proposto di portare avanti una registrazione più capillare, che renda più facile determinare quali siano i bisogni più urgenti, soprattutto perché molte persone rifugiate e sfollate sono state costrette a fuggire più volte negli ultimi mesi e potrebbero essere state registrate più volte o nessuna.

Fornire assistenza e riparo è la cosa più difficile, perché le persone stanno vivendo in insediamenti spontanei più che nei campi, dove invece c’è una maggiore sicurezza ed è più facile l’accesso all’acqua, alle cure mediche e ai servizi igienici. Al momento, l’Unhcr e i suoi partner stanno affrontando molte difficoltà nel far fronte a questi bisogni.

Dal 2013 il conflitto nel nord-est della Nigeria ha costretto più di 220.300 persone a cercare protezione nei paesi limitrofi; tra queste, 138.300 si sono riversate in Niger (inclusi rifugiati dalla Nigeria e cittadini del Niger), 61.000 in Camerun e 14.100 in Ciad. Più di 2.2 milioni di persone sono sfollate interne alla Nigeria, e si trovano soprattutto negli stati di Adamawa, Borno e Yobe. In Niger, le incursioni dei ribelli hanno provocato circa 50.000 sfollati all’interno dei confini nazionali.

L’operazione dell’Unhcr in Niger è finanziata al 49 per cento grazie a 24.9 milioni di dollari ricevuti, a fronte di una richiesta totale di 51 milioni.

Foto Unhcr. Rifugiati nigeriani in fuga da Boko Haram.

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