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Satira e Islam. I cartoni e gli sketch irriverenti delle emittenti arabe

Cartoni animati, sketch televisivi e battute: più di un emittente in lingua araba trasmette programmi satirici sullo Stato islamico. Per dimostrare che non tutti gli arabi sono estremisti.
Scriveva così, lo scorso autunno, RaiNews. «Militanti che non sanno usare le armi, combattenti confusi su cosa è concesso fare cosa no, kamikaze che litigano su chi deve farsi saltare in aria per primo. Nonostante le notizie drammatiche da Siria e Iraq, ci sono emittenti arabe che riescono a far satira sui militanti dello Stato Islamico – si legge sul sito d’informazione Rai – Per informare, ma soprattutto per distinguersi dagli estremisti, ci sono cartoni animati in stile Looney Tunes: in una puntata trasmessa sull’emittente Al Iraqyia, si vede un combattente dell’Is che non sa bene come usare un mortaio e invece di lanciarlo contro un posto di blocco in Iraq, lo spara prima sull’alluce del suo capo. È solo uno dei tanti cartoni che si vedono in questi giorni: secondo l’analisi della Ap, l’obiettivo dei network è dimostrare che gli estremisti non rappresentano l’Islam moderato».A parlarne, nello stesso periodo, era anche l’Huffington Post: «Nonostante le molte controversie e il rifiuto di partecipare di alcuni attori (evidentemente spaventati da una possibile rappresaglia), Al-Iraqiya continua a mandare in onda le irriverenti (e impavide) parodie di al-Baghdadi e i suoi seguaci, mirate ad esorcizzare le paure del popolo iracheno a fronte delle violenze perpetrate dal gruppo salafita. Inoltre su twitter proliferano gli “account parodia” dell’Isis, che sbeffeggiano le credenze dogmatiche e le abitudini degli jihadisti».

Per approfondire leggere: «Satira e caricature, gli arabi deridono i militanti dello stato islamico» e «Isis: la satira come arma per sconfiggere il Califfato?».

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