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Festival del giornalismo digitale: a Prato si parla di hate speech

Hate speech a Dig.it 2015. Gestire le comunità, non l’odio

Di Alessia Giannoni

Cavalcare il cambiamento, per non esserne travolti. È questo grande auspicio che lancia la quarta edizione di Dig.it, festival del giornalismo digitale in programma a Prato il 2 e 3 ottobre, promosso dall’Associazione LSDI – Libertà di Stampa, Diritto all’Informazione.

Venticinque workshop formativi e 2 plenarie per ragionare sulle sfide che l’avanzamento della tecnologia pone al mondo dell’informazione e per approfondire il motto di quest’anno “Digitale è cultura”. Non solo innovazioni tecnologiche quindi, ma la necessità di aprirsi a nuovo modo  di concepire il giornalismo e l’informazione. Tanti gli argomenti in programma, dall’utilizzo dei droni per fini informativi alla ripercussioni della riforma del lavoro sulla professione, dagli approfondimenti su twitter, instagram e periscope passando per le esperienze di successo dell’ editoria digitale, perché il giornalismo “è una delle risorse principali per stare nel cambiamento”.

Al tema dell’hate speech è dedicata la plenaria di apertura e sull’importanza di gestire le community e arginare i commenti di odio discuteranno Marco Pratellesi, caporedattore web de l’Espresso, Ciro Pellegrino di Fanpage, Brahim Maarad, giornalista e blogger, Valentina Vellucci, digital strategist, Letizia Materassi dell’Università di Firenze e Alessia Giannoni di Cospe, moderati dal giornalista e scrittore Daniele Chieffi. Verranno presentati i primi dati di una ricerca nazionale promossa da Cospe su come l’hate speech verso migranti e minoranze viene gestito nelle principali testate online e proposto un decalogo rivolto a social media e community manager aperto a contributi ed integrazioni.

Tutti gli appuntamenti in programma sono gratuiti, aperti a tutti e riconosciuti come momenti di formazione professionale per i giornalisti, prenotabili qui.

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