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La parola alle donne. In Toscana una formazione per giornalisti su genere e intercultura

Mettere al centro le donne e la propria capacità di auto rappresentarsi per promuovere un racconto interculturale e libero da stereotipi della condizione femminile nel mondo del lavoro. Questa l’ambiziosa sfida colta dalle 12 partecipanti del corso di formazione “La parola alle donne” organizzato a Firenze da COSPE, Associazione Stampa Toscana e ANSI.

Il percorso ha riscosso un notevole interesse ed è stata necessaria un’ampia selezione che ha portato alla composizione di un gruppo molto motivato, composto da giornaliste con esperienza e giovani studentesse, anche di origine straniera, con un forte interesse ai temi affrontati.

Si è conclusa il 16 aprile la prima fase, valida come formazione obbligatoria per le giornaliste iscritte all’ordine, a cui seguirà la parte pratica volta alla produzione di 6 reportage su storie di donne all’interno del mondo del lavoro, con una particolare attenzione alle donne di origine straniera. Come emerge anche dal rapporto annuale dell’Associazione Carta di Roma, le donne immigrate scontano infatti una rappresentazione carente e parziale, che si somma ad una sottorappresentazione generalizzata del mondo femminile.

Il percorso è stato inaugurato dalla blogger Laura Grimaldi del collettivo Un altro genere di comunicazione che ha affrontato i temi del genere femminile nei mezzi di comunicazione di massa e forme di oggettivizzazione delle donne tra stereotipi e retoriche della violenza.  Il difficile rapporto tra donne e lavoro è stato indagato nel secondo incontro, nel quale la consulente esperta di pari opportunità Annamaria Tognetti, ha presentato le questioni centrali relative alla situazione occupazionale in Italia e in Europa. Mercedes Frias, Presidente dell’Associazione Prendiamo la parola, ha concluso la parte teorica affrontando i temi dell’immigrazione femminile in Italia e della situazione occupazionale delle donne di origine straniera. Comunicazione sul web, radio e tv sono stati invece le parti tecniche affrontate dalle giornaliste Isabella Mancini, Chiara Brilli e Susanna Bonfanti.

Alle partecipanti ora il compito di sfruttare le nozioni e gli spunti emersi per la produzione dei reportage, che saranno monitorati da cospe e dalle docenti intervenute e presentati in un evento pubblico nel mese di settembre. Tra le prime idee emerse, le storie di giornaliste di origine straniera che cercano di ritagliarsi uno spazio nella professione in Italia, la relazione tra vita privata e professionale delle donne impegnate nel lavoro di cura e la condizione lavorativa delle donne migranti e italiane in periodo di crisi.

Alessia Giannoni – Cospe – www.mmc2000.net

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