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“Le parole contano”, una summer school sull’importanza del linguaggio nel raccontare l’immigrazione

A cura di Media e Multiculturalità

 

“Le parole contano. Definire, rappresentare, comunicare il mondo dell’immigrazione”. È questo il titolo della quinta edizione della summer school che si terrà dal 15 al 18 settembre 2014 a Roca di Medelugno, a Lecce. Tra i promotori la Fondazione ISMU, l’Università Cattolica di Milano e la Fondazione Migrantes.

Coerenti con le numerose iniziative emerse in questi anni relative al fenomeno delle migrazioni internazionali, i promotori della summer school “Mobilità umana e giustizia globale” hanno deciso di lanciare la quinta edizione focalizzando l’attenzione su un tema cruciale per il destino di chi emigra: quello delle parole.

Il linguaggio con cui le «società di origine e destinazione interagiscono risulta essere cruciale per il destino dei migranti e la qualità della convivenza».  In questo modo «gli stessi migranti e coloro che con essi interagiscono definiscono, rappresentano e comunicano il fenomeno della mobilità umana e dell’immigrazione».

La summer school vuole caratterizzarsi per una sorta di “riposizionamento” di prospettiva, collocando l’analisi dei processi di mobilità umana all’interno di una riflessione più ampia, che rinvia appunto alla questione della giustizia globale, letta in tutte le sue implicazioni: economiche, politiche, sociali, culturali ed etiche.

Volta a destinare maggiore attenzione alle conseguenze di «un uso disinvolto di un cattivo linguaggio», la scuola invita ad impegnarsi per «proporre una nuova deontologia delle parole che favorisca la lettura obiettiva dei fenomeni e delle loro implicazioni e la positiva evoluzione dei rapporti interetnici».

«Attraverso gli interventi di studiosi ed esperti, la presentazione di ricerche, iniziative e testimonianze, la realizzazione di laboratori interattivi, la scuola vuole offrire un’occasione di crescita culturale, professionale e umana, prendendo le distanze dagli argomenti usualmente strumentalizzati dal dibattito politico, ma anche proponendo un “salto di qualità” rispetto alle letture semplicistiche che sovente si danno dei fenomeni migratori, dei loro protagonisti e del loro governo».

Oltre alle attività formative, il programma prevede visite turistiche sul territorio del salentino ed “escursioni” nelle sue tradizioni gastronomiche e artigianali.

La summer school è rivolta, in particolare, a studenti universitari e dottorandi; funzionari della pubblica amministrazione, operatori sociali e professionisti che, a vario titolo, sono impegnati sul fronte delle migrazioni e della cooperazione allo sviluppo; responsabili della pastorale delle migrazioni, del lavoro e della famiglia; insegnanti e formatori; ricercatori e studiosi; responsabili di associazioni e volontari; giornalisti e attori della comunicazione.

Sarà ammesso un numero massimo di 40 partecipanti, secondo l’ordine di presentazione delle domande che andranno inoltrate alla formazione permanente dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Per maggiori informazioni e leggere il programma clicca qui.

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