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Se la scienza può aiutare a individuare soluzioni per gestire i flussi migratori

Science for peace 2016 pone al centro il complesso tema delle migrazioni in un’ottica internazionale che parte dalla scienza per trovare delle soluzioni

Il 18 novembre 2016 la Bocconi di Milano sarà sede della conferenza internazionale afferente al progetto Science for peace, nato su iniziativa di Umberto Veronesi nel 2009, per sottolineare come la scienza possa e debba contribuire con azioni concrete al raggiungimento della pace in Italia e nel mondo. E da otto anni si realizzano progetti e iniziative di respiro mondiale, come i progetti medici oncologici rivolti alla popolazione femminile di paesi colpiti da conflitti o in stato di grave necessità.

Tra i diversi relatori vi saranno docenti di demografia, filosofia, genetica, sociologia delle migrazioni, sindaci, rappresentanti di Unhcr e Msf che si confronteranno sulla gestione dei flussi migratori e su come la scienza possa contribuire alla pace, ma anche sulle cause politiche, economiche e ambientali dei fenomeni migratori e sull’accoglienza, creando un dibattito che promette di essere serrato e interessante.

Gli obiettivi di Science for peace 2016 e l’Art for Peace Award

Secondo l’International Migrant Report 2015 delle Nazioni Unite, con quasi 5 milioni di residenti stranieri l’Italia è il terzo paese dell’Unione europea per presenza complessiva, dopo la Germania (7,5 milioni) e il Regno Unito (5,4 milioni). Tuttavia, in Italia l’incidenza percentuale sul totale della popolazione è di 8,2% a fronte del 45% in Lussemburgo, del 13% in Austria e del 10% in Spagna.

Tra gli obiettivi dell’incontro internazionale ci sono quelli di “mettere in atto strumenti per raggiungere una sostenibilità dal punto di vista agricolo e climatico – si legge sul sito dell’iniziativa – In secondo luogo, per migliorare la salute delle persone sono indispensabili maggiori investimenti in ricerca, prevenzione e cura delle malattie. È fondamentale, inoltre, promuovere politiche di cooperazione serie tese a favorire lo sviluppo economico nei paesi di partenza. Infine, pur essendo necessaria, la prima accoglienza non è sufficiente da sola a garantire l’integrazione sociale dei migranti: servono efficaci politiche scolastiche, di formazione professionale e di inserimento lavorativo, sia a livello di Unione Europea sia dei singoli stati membri. Ecco perché, affrontando queste sfide la scienza può e deve fare molto dando un concreto aiuto per migliorare sensibilmente le condizioni di vita di milioni di persone che oggi cercano un futuro in un altro paese”.

La conferenza sarà occasione anche per consegnare ad Adrian Paci, artista albanese di fama internazionale, l’Art for Peace Award. Si tratta un riconoscimento riservato agli artisti che si sono distinti nella diffusione di un messaggio di pace. Infatti, una parte considerevole del lavoro dell’artista è dedicata al tema della perdita, dell’abbandono della propria terra per affrontare nuove realtà e il futuro che non si conosce.

La foto in evidenza è tratta dai report dei progetti internazionale sostenuti da Science for peace

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