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“Parlare di una gaffe, come hanno fatto molti mezzi d’informazione, significa sminuirne la gravità”. Il caso Tavecchio su Internazionale

La Uefa si è finalmente espressa ed ha comminato una sanzione di 6 mesi di diffida per la frase razzista del Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Carlo Tavecchio. Non potrà partecipare per 6 mesi alle commissioni UEFA nè potrà andare al prossimo Congresso dell’organizzazione internazionale.  Già il 10 settembre scorso aveva dovuto evitare la presenza alla conferenza organizzata dalla stessa UEFA  per rilanciare la campagna contro il razzismo “Respect Diversity“. Difficile addurre altri impedimenti dato che la conferenza si teneva “in casa” a Roma.

La frase razzista pronunciata da Tavecchio era stata archiviata in Italia a riprova dello scarso peso attribuito alle parole seppur pronunciate pubblicamente da un allora candidato e oggi presidente della FIGC, la lega sportiva in assoluto più popolare nel nostro paese. Come afferma in un articolo apparso oggi su Internazionale il collega britannico Lee Marshall, «Ancora una volta il messaggio mandato agli italiani è: “Il razzismo sarebbe meglio evitarlo, ma non è poi così grave. È normale che ogni tanto capitino queste gaffe innocue, fanno parte della nostra natura e della nostra cultura. Che ci possiamo fare?”».

Ancora oggi alcuni articoli della stampa italiana parlano di “presunta” frase razzista e di gaffe, ma come continua Marshall: «Non rivolgersi a una principessa nel modo previsto dall’etichetta è una gaffe. Darle della troia è un insulto».

Leggi qui l’articolo di Internazionale.

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