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Costretti a pregare in palestra o nel garage. Ad Arles vince il reportage che svela le conseguenze dell’islamofobia

Costretti a pregare in palestre, garage e negozi. Così Nicolò Degiorgis ha immortalato i musulmani in Italia, vincendo il premio per il miglior libro d’autore del festival fotografico Rencontres d’Arles.

A notare “Hidden Islam” la testata inglese The Guardian, che in un’articolo descrive così le motivazioni che hanno spinto alla realizzazione del reportage: «esplora come e dove i musulmani pratichino la propria religione in Italia, un paese dove si stima vi siano un milione e 450mila persone di fede islamica, ma solo otto moschee ufficiali. […] A Treviso i fedeli musulmani hanno acquistato un edificio, ma sono stati messi in guardia dalle autorità locali sulla possibilità di trasformare la struttura in una moschea, nonostante la legge italiana tuteli il diritto alla libertà di culto. Si riuniscono ogni settimana per pregare di fronte al palazzo, in segno di protesta. È a causa di questo sempre più polarizzato sfondo politico e sociale che i musulmani hanno iniziato a praticare la propria fede in edifici di fortuna in tutto il paese». Nasce così il lavoro di Nicolò Degiorgis,per esplorare gli spazi diventati luogo di culto come risposta alla crescente islamofobia.

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