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Ue, Italia in ritardo su strategia inclusione rom

Strategia inclusione rom. Associazione 21 luglio: «In queste ore a Torino famiglie sotto minaccia di sgombero forzato»

A cura di Associazione 21 luglio

 

L’Italia è ancora in ritardo sull’attuazione della Strategia nazionale d’inclusione dei rom e dei sinti e continua a realizzare sgomberi forzati che non rispettano le procedure previste dal diritto internazionale. Lo afferma l’Ecri, la Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa nelle sue conclusioni sull’implementazione delle raccomandazioni al nostro Paese.

Nel suo rapporto sull’Italia pubblicato il 21 febbraio 2012, l’Ecri aveva raccomandato alle autorità italiane di rafforzare il ruolo dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni (Unar) e di assicurare a tutti i rom che rischiassero di essere sgomberati dalle proprie abitazioni la piena protezione prevista dal diritto internazionale in materia di sgomberi.

«Lo sgombero deve essere notificato alle persone interessate, le quali devono beneficiare dell’appropriata protezione legale; inoltre esse non devono essere sgomberate senza avere la possibilità di accedere a un’alternativa abitativa adeguata, anche se potrebbero restare nel Paese solo per periodi di tempo limitati», scriveva l’Ecri nel suo rapporto.

 

A tre anni di distanza, l’Ecri, nelle sue conclusioni sull’implementazione di tali raccomandazioni, sottolinea che gli sviluppi legislativi e politici che si sono registrati in Italia mostrano l’inizio di un cammino positivo, tuttavia, allo stato attuale, il processo di cambiamento del modo in cui le autorità italiane affrontano la questione rom è ancora lento, in particolar modo in relazione agli sgomberi.

Per quanto riguarda l’Unar, l’Ecri specifica che nessuna legislazione è stata attuata per estendere formalmente la competenza dell’Unar ai casi di discriminazione in base al colore, lingua, religione e cittadinanza. Nonostante il numero di Ong e associazioni autorizzate a rappresentare le vittime di discriminazione e di portare in tribunale i casi di discriminazione collettiva sia aumentato, l’Unar non è ancora autorizzato in prima persona ad occuparsi di procedimenti legali nei casi di discriminazione, limitandosi a interventi di amicus curiae, conclude l’Ecri.

 

Sull’attuazione della Strategia nazionale d’inclusione dei rom, l’Italia è ancora in ritardo – scrive l’Ecri – mentre, sul fronte sgomberi, la Commissione afferma che «gli sgomberi di rom e sinti sono continuati nel 2012 e nel 2013 e, più recentemente, nel luglio 2014», come dimostra il caso di uno sgombero forzato avvenuto a Roma il 9 luglio scorso e denunciato congiuntamente da Associazione 21 luglio e Amnesty International.

«Sgomberi – dice l’Ecri – spesso realizzati senza le necessarie tutele procedurali e senza la previsione di alternative abitative».

 

L’Associazione 21 luglio, che ha contribuito al monitoraggio dell’Ecri, condivide l’analisi dell’organo della Commissione del Consiglio d’Europa e ribadisce il forte ritardo dell’Italia nel dar seguito agli impegni presi in sede europea nel 2012 con l’adozione della Strategia Nazionale per l’Inclusione dei Rom.

L’associazione esprime inoltre profonda preoccupazione per la pratica degli sgomberi forzati che continuano a registrarsi nel nostro Paese anche nel 2015. Solo nella città di Milano, per esempio, nel 2014 sono stati perpetrati più di 200 sgomberi forzati.

«A Torino – afferma l’Associazione 21 luglio – proprio in queste ore 51 famiglie rom presenti nell’insediamento informale di lungo Stura Lazio sono sotto minaccia di sgombero forzato da parte delle autorità locali. Vista l’assenza di adeguate consultazioni, di notifica scritta e in assenza di possibilità di vie di ricorso, tale sgombero si configurerebbe ancora una volta non conforme alle procedure previste dal diritto internazionale».

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