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Migranti: contro l’odio diffondiamo racconti di solidarietà e accoglienza

Arianna Ciccone: «Ora più che mai la responsabilità di chi fa informazione è enorme»

Siamo dentro una crisi violentissima. Il clima prevalentemente è di rabbia, stanchezza, paura e intolleranza.

Giorni fa scriveva Mario Calabresi su La Stampa: «Questi sono i problemi della nostra epoca, migrazioni dovute a guerre, estremismo, miseria, fame e cambiamenti climatici. Non possiamo pensare di arrenderci o soccombere ma nemmeno di nascondere il problema o scaricarlo sul vicino, bisogna avere il coraggio di essere adulti, chiamare tutti alle responsabilità e chiamare le cose con il loro nome. Costruire percorsi virtuosi (di accoglienza, studio, rispetto delle regole per chi ha i requisiti) e insieme meccanismi di rimpatrio e di aiuto ai Paesi da cui partono, ma evitare di voltare la testa dall’altra parte regalando migliaia di disperati al lavoro nero e alla criminalità organizzata».

Ora più che mai la responsabilità di chi fa informazione è enorme.

Arianna Ciccone riflette in un articolo pubblicato da Valigia Blu sul modo in cui i media mostrano il fenomeno dell’immigrazione e sulla possibilità di opporre al racconto che genera odio quello sull’accoglienza e la solidarietà, ricordando che esiste un’alternativa al senso diffuso di paura e intolleranza.

Ne consigliamo la lettura a questo link: «Migranti: contro l’odio diffondiamo racconti di solidarietà e accoglienza».

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