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Milano e il mondo: il Corriere della Sera ripercorre la storia multiculturale della città

Expo si avvina e Milano celebra la sua vocazione multiculturale con un museo

Un museo, «luogo di dialogo costante con le comunità internazionali presenti sul territorio per dare ampia espressione alle culture che lo abitano e restituirne la complessità», come scrive nel suo articolo «Milano e il mondo» Alessandra Coppola, sul Corriere della Sera.

È il Mudec (Museo delle culture) che apre oggi a Milano, nell’ex fabbrica Ansaldo, con l’obiettivo di raccontare, tra gli altri, come l’interesse per i luoghi lontani abbia influenzato le produzioni e il gusto del capoluogo lombardo, molto prima che i cittadini stranieri facessero la loro comparsa, durante l’epoca delle grandi esposizioni universali.

Un tema quanto mai attuale, a poche settimane dall’apertura di Expo 2015, occasione per valorizzare la multiculturalità di Milano. «L’Italia è il paese con il numero maggiore al mondo di diverse comunità di immigrati e quindi di lingue parlate. Abbiamo giovani che parlano tutte le lingue del mondo, questa è una opportunità unica – diceva Enrico Giovannini quando ricopriva la carica di ministro del Lavoro, nel 2013 – Dobbiamo usare questa rete di poliglotti non solo per valorizzare l’Expo, ma anche per promuoverla in tutte le lingue del mondo. Dobbiamo immaginare progetti che attingano a questa conoscenza, servirebbe anche a aumentare la coesione sociale».

Per ripercorrere la storia di “Milano e il mondo”, vi consigliamo la lettura dell’articolo di Coppola a questo link.

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