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Migrazioni: quali gli elementi determinanti?

Il Pew Research Center analizza i trend migratori a livello mondiale, che coinvolgono fattori economici, demografici e sociali e hanno diversi effetti nei paesi di destinazione

Guerra, economia e demografia sono alcuni dei principali fattori che hanno influenzato i flussi migratori a livello globale negli ultimi anni. La ricerca su Pew Research Center di Phillip Connor ne individua alcuni tratti caratteristici.

Sono 244 milioni i migranti al mondo e se vivessero in un singolo paese sarebbe il quinto più grande del pianeta. Oggi infatti i migranti internazionali costituiscono il 3.3% della popolazione mondiale” scrive il Pew research center.

Tra i principali paesi di provenienza, per numeri, ci sono: India, (15.6 milioni), Messico (12.3), Russia (10.6), Cina (9.5) e Bangladesh (7.2). Tra le principali destinazioni, invece, si attestano gli Stati Uniti (oltre 46 milioni), seguiti da Germania (12), Russia (11.6), Arabia saudita (10.2) e  Regno Unito (8.5).

Rotte migratori e paesi di destinazione

Le rotte migratorie sono state determinanti rispetto all’impatto della migrazione: “Ad esempio il numero di indiani che vivevano negli Emirati Arabi Uniti e in altri paesi del Golfo persico si è incrementato durante l’ultima decade, passando dai 2 milioni del 1990 agli oltre 8 milioni del 2015. La maggior parte si sono spostati per ragioni economiche, verso paesi ricchi per il petrolio”, prosegue il Pew Research Center.

È incrementato molto, inoltre, il numero dei rifugiati negli ultimi cinquant’anni: “A esclusione dei rifugiati palestinesi, erano circa 1,7 milioni i rifugiati nel 1960 e nel 2015 sono arrivati a 16 milioni” scrive l’istituto citando i dati Unhcr. Il conflitto in Siria ha contribuito in particolar modo a tale aumento con circa 12.5 milioni di rifugiati provenienti da questo paese.

Sotto un profilo economico, scrive il Pew Research Center: “di solito i migranti mandano soldi nei propri paesi di origine“. Le rimesse costituiscono, dunque, una voce importante: nel 2015 hanno raggiunto l’equivalente di circa 600 miliardi di dollari, rappresentando per alcuni dei paesi verso i quali tali flussi economici sono diretti la principale fonte di sostentamento all’economia nazionale.

Da un punto di vista demografico, invece, molti paesi europei hanno visto le loro quote migranti aumentare – stando ai dati del Pew Reseach Center – di un punto percentuale in meno di un anno con l’ingresso in Europa nel 2015 di centinaia di migliaia di rifugiati da Siria, Afghanistan, Iraq e altri paesi.

La percezione di migranti e rifugiati: per alcuni la composizione multietnica è un valore aggiunto

La percezione di migranti e rifugiati è estremamente variabile, secondo un sondaggio condotto in 10 paesi europei: “Si è potuto rilevare come oltre la metà degli adulti è convinta che l’arrivo di rifugiati incrementi la probabilità di terrorismo nei loro paesi. Allo stesso modo, in 5 dei 10 paesi sono convinti che i rifugiati possano avere un impatto economico negativo sui loro paesi, prendendosi per sé il lavoro e i benefici sociali. In nove paesi su dieci, altri cittadini europei hanno invece identificato la mescolanza di etnie come fattore positivo, vedendo la diversità come un valore aggiunto“, conclude il Pew Research Center.

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