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“L’Europa che accoglie”, i risultati e le prospettive

Durante la conferenza stampa tenutasi oggi alla Camera dei deputati sono stati presentati i numeri dell’iniziativa #WelcomingEurope, che in Italia ha raccolto un sostegno maggiore del previsto

Piera Francesca Mastantuono

“Oltre 65.000 firme raccolte in Italia, ben diecimila in più di quelle previste come quota minima per il nostro Paese, per Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie: l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) rivolta alla Commissione Ue per cambiare alcune norme in materia di tutela dei diritti e migrazioni”.

È questo il bilancio presentato il 20 febbraio 2019 alla Camera dei deputati durante la conferenza stampa di chiusura dell’iniziativa che ha coinvolto decine di associazioni, volontari e cittadini, iniziata meno di un anno fa per promuovere programmi di corridoi umanitari per i rifugiati, per tutelare le persone alle frontiere, per contrastare la criminalizzazione della solidarietà.

Grazie alla raccolta firme e alla mobilitazione delle associazioni e della società civile, il 5 luglio scorso, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione relativa alla creazione di linee guida per gli Stati membri con lo scopo di prevenire la criminalizzazione dell’aiuto umanitario, raggiungendo pochi mesi dopo un accordo con la Commissione europea per l’istituzione di un Osservatorio europeo sulla criminalizzazione.
Criminalizzazione che, come osserva Marco Bertotto, Responsabile Advocacy di Medici Senza Frontiere, affonda le radici nella messa in discussione delle operazioni di ricerca e di salvataggio svolte dalle Organizzazioni Non Governative, nel codice di condotta, nei blocchi amministrativi, nelle inchieste avviate da diverse procure per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Una concatenazione di eventi che ha prodotto il “boicottaggio sistematico e completo dei salvataggi in mare ad opera delle Ong”.

Cruciale, dunque, procedere nella strada delle iniziative e di uno sforzo comune.

Purtroppo in Europa non è stato raggiunto il milione di firme, necessario per il deposito dell’iniziativa presso la Commissione europea, in Italia, invece, l’iniziativa ha raccolto un sostegno maggiore rispetto a quello previsto. Occorre capitalizzare questo successo, continuando a mantenere la “società civile viva e vigile”, come afferma Marco De Ponte, segretario generale di Action Aid, per aprire a nuove prospettive, soprattutto nei confronti di chi non sostiene o non conosce i principi di Welcoming Europe della accoglienza e dell’inclusione. Azione collettiva che non può prescindere dalla collaborazione con gli enti locali, dalle iniziative in Europa e dal dialogo con la cittadinanza.

Proprio attraverso il dialogo, potranno emergere dei “nuovi” racconti del fenomeno migratorio, slegato dalla minaccia e dalla sicurezza. Idee che si erano ritrovate nella campagna nazionale “Ero straniero. L’umanità che fa bene”, con oltre 90.000 firme raccolte su una proposta di legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi-Fini (che oggi giace in Commissione affari costituzionali in attesa di essere discussa).

Costruire il dialogo, afferma Emma Bonino, non può prescindere da un’informazione corretta, che restituisca innanzitutto la mobilità globale come un fenomeno “normale” e continuo. “Ogni firma è già l’esito di un dialogo”, sottolinea Luigi Manconi, Presidente dell’Ufficio Nazionale Anti Discriminazione, perché ogni firma è l’esito di una mobilitazione, di una conoscenza dell’altro. Unico antidoto, secondo Luigi Manconi, alla criminalizzazione del diritto, ovvero a un’opera sistematica di diffamazione violenta delle azioni delle Ong, con la quale si mette in discussione il diritto del mutuo soccorso, base internazionale dei diritti umani.

Oltre 140 le organizzazioni coinvolte nella campagna promossa da Radicali Italiani, Fcei, Legambiente, Cnca, Fondazione Casa della Carità, Oxfam, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos, AOI, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione e lo sviluppo, ActionAid, A Buon Diritto, Acli, Arci, Baobab Experience, CILD, con l’adesione di importanti realtà come Centro Astalli, Caritas, Fondazione Migrantes, Sant’Egidio, Libera, Cgil, Fiom, Cisl, Diaconia Valdese, Altromercato, Banca Etica, Cir, Open Arms, Seawatch, Fondazione Alexander Langer, Amref, Rainbow for Africa, Amnesty Internationale decine di altre organizzazioni a livello nazionale e locale.

Per maggiori informazioni sulla campagna: http://welcomingeurope.it/

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