Più diversità nei mainstream media: a chiederlo sono le organizzazioni australiane che rappresentano il mondo giornalistico, sottolineando quanto la presenza di giornalisti appartenenti a “minoranze nuove ed emergenti” in redazione sia essenziale per combattere razzismo e rappresentazioni distorte nelle storie relative a quelle stesse comunità.
L’appello è stato lanciato in occasione della Conferenza nazionale su media, immigrazione e integrazione, organizzata dall’organizzazione “Africa Media Australia” e dal Consiglio etnico e multiculturale nazionale delle emittenti radiotelevisive. A dare la spinta a una tale raccomandazione il canale ABC, che ha recentemente dichiarato di voler valorizzare maggiormente la diversità: «Potrebbe essere il momento giusto per i media privati – ha affermato il Consiglio – per realizzare che è imperativo per la loro vitalità affrontare la questione della diversità».
«La diversità nei media non riguarda solo la rappresentazione sullo schermo e sui giornali – ha aggiunto – Riguarda le storie raccontate, le questioni seguite, le voci ascoltate. Riguarda la creazione di una serie di voci, accenti, linguaggi e, ancora più importante, di valori».
Oltre all’assunzione di un maggior numero di giornalisti provenienti da uno scenario multiculturale, durante la conferenza è stata sottolineata l’importanza di formare gli operatori della comunicazione nel campo della diversità culturale, così come la necessità di creare dei social media forum che facciano da ponte tra i media e le minoranze. Non meno importante l’istituzione di un “diversity officer”, figura interna alla redazione alla quale le comunità immigrate e le minoranze possano rivolgersi.
Per maggiori informazioni l’approfondimento (in inglese) di Radioinfo.
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