Il taglio dei fondi a Radio Radicale, che ne provocherà la chiusura e la perdita di posti di lavoro, dimostra chiaramente quale sia l’approccio del governo nei confronti dell’informazione. L’obiettivo è eliminare il numero più alto possibile di voci per ammazzare il pluralismo. Nel frattempo si impugna la bandiera della lotta al precariato, ma solo come arma di distrazione di massa.
Circola sul web un elenco di titoli di giornale che, secondo chi pubblica e posta, sarebbero la prova dell’accanimento della stampa contro la sindaca di Roma Virginia Raggi e, dunque, la giustificazione alle parole violente del vicepresidente del consiglio Di Maio e di Alessandro di Battista.
Dieci anni dopo la sua prima uscita, l’appello è rivolto a tutti i giornalisti affinché svolgano un’azione critica e di contrasto ai messaggi d’odio usati come strumento di propaganda da politici e ministri.
Come raccontare le migrazioni coinvolgendo i protagonisti del fenomeno, in particolare coloro che provengono da alcuni contesti, oggi, particolarmente coinvolti nei flussi?
Il 19 aprile appuntamento con l’Associazione Carta di Roma a Padova per il seminario “Migranti e giornalisti: un rapporto difficile” con crediti formativi di FNSI Migranti e giornalisti, vite a rischio, rapporti difficili, integrazione problematica. Giovedì 19 aprile 2018 i vertici della Federazione nazionale della Stampa italiana, di Articolo 21, di Carta di Roma, l’assessorato… Leggi tutto
Appuntamento il 26 febbraio dalle 9 alle 13 al Centro Pime di Milano per discutere di ius soli – dalla Carta di Roma alla situazione italiana alle legislazioni dei principali Paesi occidentali Il 26 febbraio 2018 dalle 9 alle 13, si terrà un incontro dal titolo “Di cosa parliamo quando parliamo di ius soli?” presso il… Leggi tutto
Sessantacinque giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi nel mondo nel 2017. L’ha valutato Reporter senza frontiere (RSF) nel suo rapporto annuale. Tra loro ci sono 50 reporter professionisti, il dato più basso degli ultimi 14 anni. Il trend non indica una diminuzione delle violenze in generale, ma il fatto che, almeno in parte, molti giornalisti stanno rinunciando a lavorare nelle parti più pericolose del mondo, oltre che una migliore protezione per chi opera nel settore dell’informazione.
Un decalogo per gli studenti che avranno, in tal modo, più strumenti per capire come particolari tecniche del web orientano i messaggi di odio e come si diffondano velocemente le false notizie nell’era dei social.
I giornalisti ciprioti si sono riuniti il 9 ottobre per dare il via ad un progetto innovativo sul territorio che vede importanti iniziative di lavoro e di confronto professionale. Queste attività hanno visto il sostegno di Harlem Désir, rappresentante recentemente nominato sulla libertà dei mezzi d’informazione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che si occupa del coordinamento delle attività su libertà e sviluppo dei media che copre 57 paesi nel mondo.
Il manifesto di Assisi per un’informazione corretta è un dono dei francescani del Sacro convento non soltanto al mondo dell’informazione, ma anche e soprattutto a tutti coloro che vogliono riportare al centro i doveri di verità e di responsabilità.
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