“La violenza va rifiutata come modalità di comportamento sia dove ci sono conflitti, sia nelle società democratiche”. Ha commentato così la presidente della Camera l’incontro che si è tenuto ieri con gli organizzatori della Marcia per la pace 2016, in occasione del quale le hanno illustrato le preoccupazioni e le idee che hanno spinto centomila persone a prendere parte alla Perugia-Assisi il 9 ottobre. Su tutte, l’esigenza di contrastare l’indifferenza che troppo spesso accompagna guerre e conflitti internazionali.
“Abbiamo espresso alla Presidente la nostra grande preoccupazione per le guerre e le stragi che si susseguono nel mondo”, ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore della Marcia, insieme al quale erano presenti Sergio Bassoli, coordinatore della Rete della Pace, Aluisi Tosolini per la Rete delle Scuole di Pace, Piero Pieraccini della Tavola della Pace e Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, intervenuto anche in rappresentanza della Fnsi e di Articolo 21.
Proprio dell’informazione si è tornati a parlare, sottolineando la necessità di illuminare le periferie geografiche e sociali e ribadendo l’importanza in questo percorso del ruolo della Rai, in quanto servizio pubblico.
Etica è una parola bellissima, gli odiatori se ne facciano una ragione
Ci sono alcuni giornali ed alcuni giornalisti, a cui la parola etica fa venire l’orticaria solo a sentirla. Sono quelli che pensano che la libertà di parola sia libertà di seminare odio, di scrivere fatti che nulla hanno a che vedere con la realtà e che esistono solo nella logica della propaganda di certa politica.
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