Carta di Roma ha presentato oggi all’Ordine della Lombardia un esposto con richiesta di verifica relativo all’articolo “Dopo la miseria portano malattie” pubblicato in prima pagina il 6 settembre dal quotidiano “Libero”, diretto da Vittorio Feltri.
Nell’articolo in questione si fa riferimento al fatto di cronaca del 5 settembre 2017: il decesso a causa di malaria di una bambina di quattro anni, sulle cui cause sono ancora in corso i necessari accertamenti. Il titolo del quotidiano tuttavia cerca di accreditare l’idea che gli immigrati siano di fatto portatori di malattie letali come la malaria. Scrive in un editoriale il presidente dell’Associazione Carta di Roma, Giovanni Maria Bellu: “Si tratta, semplicemente, di una notizia falsa. Che, nel sommario di Libero, viene corroborata da una descrizione del processo di trasmissione della malaria analogo, negli effetti, al morso di un cobra”.
È stata in particolare rilevata la violazione del criterio della verità sostanziale dei fatti (art. 1 Testo Unico dei doveri del Giornalista); l’obbligo in capo al giornalista di non diffondere “informazioni imprecise, sommarie o distorte riguardo a richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti” (art. 7 Testo Unico dei doveri del Giornalista).
“Le generalizzazioni finalizzate ad incitare sentimenti di odio e di risentimento per motivi razziali contrastano, al di là dell’etica e delle regole professionali, con la missione primaria del giornalismo che deve saper costruire la fiducia dei lettori rispettando sempre la verità sostanziale dei fatti e la tutela delle personalità altrui. La libertà di espressione ed il rispetto dell’art. 21 della Costituzione non possono essere invocati per far passare messaggi di odio indiscriminato in una supposta interpretazione dei sentimenti dell’opinione pubblica che invece deve poter ricevere un’informazione corretta e scevra da suggestioni infondate” è quanto è stato ribadito da Nicola Marini Presidente Odg, Giuseppe Giulietti Presidente Fnsi e Raffaele Lorusso Segretario Fnsi.
Etica è una parola bellissima, gli odiatori se ne facciano una ragione
Ci sono alcuni giornali ed alcuni giornalisti, a cui la parola etica fa venire l’orticaria solo a sentirla. Sono quelli che pensano che la libertà di parola sia libertà di seminare odio, di scrivere fatti che nulla hanno a che vedere con la realtà e che esistono solo nella logica della propaganda di certa politica.
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