“Libertà di movimento” è il titolo scelto per questa edizione del Festival Sabir, dedicata ad Omar Neffati, portavoce del Movimento Italiani senza cittadinanza, scomparso prematuramente nel gennaio scorso.Il Festival, promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma, con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità, la media partnership della Rai e del quotidiano Primorski dnevnik, sarà anche quest’anno un’occasione per affrontare le tematiche della solidarietà e dei diritti umani, per riflettere su alternative possibili e pratiche innovative offrendosi come spazio di riflessione, dialogo e testimonianza.
Il Festival Sabir sarà presentato dai promotori con una conferenza stampa convocata per mercoledì 10 maggio, alle ore 12.30, presso il Circolo della Stampa di Trieste, Corso Italia 13.
In questa edizione particolare attenzione sarà riservata ai processi migratori lungo la rotta balcanica, al tema dei cambiamenti climatici e delle migrazioni forzate e dei diritti dei lavoratori migranti, alle pratiche di accoglienza e di accesso alle procedure di asilo. Qual è il ruolo del governo italiano? Quali sono le più recenti esperienze europee? Che tipo di racconto arriva dai media italiani e internazionali? A queste e tante altre domande associazioni, istituzioni pubbliche, reti e movimenti internazionali cercheranno di rispondere insieme, per programmare nuove iniziative e campagne unitarie.
Il 13 maggio si svolgerà poi la prima “Marcia Contro i Muri e per l’accoglienza” (https://www.festivalsabir.it/marciacontroimuri/) che attraverserà la frontiera tra Slovenia e Italia, per dare voce a quella parte di Europa e d’Italia che non si arrende ai muri e alle paure e che vuole tutelare i diritti delle persone in cerca di protezione. La marcia sarà di circa 5 km, con partenza alle ore 15 dal Castello di Socerb (Capodistria) e arrivo alla Piazza centrale di San Dorligo della Valle. Per adesioni: controimuri2023@gmail.com.
La formula del Festival è la stessa che negli anni ha portato grande coinvolgimento di pubblico: incontri internazionali e formazioni che si alterneranno ad attività culturali, eventi musicali, teatrali, mostre, presentazione di libri e proiezioni cinematografiche.
La presenza di rappresentanti della società civile e dei sindacati delle due rive del Mediterraneo e di reti internazionali arricchirà con diversi punti di vista il confronto e farà emergere proposte unitarie. Da sottolineare anche la significativa partecipazione della società civile della regione balcanica, con numerosi esponenti di associazioni e reti che interverranno a questa edizione del Festival Sabir.
Tra gli altri ricordiamo l’intervento di Alidad Shiri, UNIRE, Portavoce familiari vittime di Cutro, Djarah Khan, scrittrice, Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e Delegato ANCI Immigrazione, Titti Postiglione, Vice Capo Dipartimento Civile, Silvia Albano, Magistratura Democratica, Daniela Di Capua, Istituto buddista Soka Gakkai.Nelle serate del Festival Sabir spazio anche al cinema e alla musica, con la proiezione dei film “Quo Vadis Aida?”, di Jasmila Zbanic, “Be My Voice”, di Nahid Persson, del documentario “The Jungle”, di Cristian Natoli, e il concerto Una Valigia Piena di Note – A Suitcase full of Notes.
Sabir è uno spazio della società civile non equidistante, ma schierata dalla parte delle vittime e contro tutti gli oppressori, uno spazio per ribadire, anche nell’affrontare i temi che la guerra in Ucraina e le altre crisi del nostro pianeta pongono, la centralità delle persone e dei loro diritti, a prescindere dalla nazionalità.
Info: festivalsabir.it.
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