Capita tuttavia spesso che il contenuto pubblicato non corrisponda alle aspettative create dal titolo, click baiting appunto. Attraverso la nuova versione degli algoritmi la selezione dei titoli nel news feed Facebook intende infatti penalizzare i cosiddetti titoli attira click, riducendo auspicabilmente la pratica del click baiting.
Allo scopo di migliorare la selezione dei titoli Facebook ne ha perciò monitorati numerosi così da verificare se effettivamente fornissero poi delle informazioni utili ed in linea con il titolo o se invece fossero volutamente fuorvianti, deludendo così le aspettative dei lettori. La conseguenza che s’intende determinare è il collocamento di tali notizie nella parte bassa del news feed.
L’idea che il social network di Zuckberg intende realizzare è quella di una bacheca senza titoli fuorvianti, spesso sensazionalistici, più frequentemente ancora allarmanti, “Pauroso! Guarda cosa gli hanno trovato nel corpo…” o varianti del medesimo tema.
Il cambio di algoritmo vorrà dire anche una riduzione di titoli “urlati” e sensazionalistici?
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Ci sono alcuni giornali ed alcuni giornalisti, a cui la parola etica fa venire l’orticaria solo a sentirla. Sono quelli che pensano che la libertà di parola sia libertà di seminare odio, di scrivere fatti che nulla hanno a che vedere con la realtà e che esistono solo nella logica della propaganda di certa politica.
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