Il World monuments fund ha stanziato 536.000 dollari per formare le giovani generazioni siriane verso la tutela del proprio patrimonio e della propria storia. E lo farà dall’interno del campo di Zaatari, sul confine giordano, allestito per i rifugiati siriani. Il progetto intende educare alla capacità di conservazione delle costruzioni in Siria e Giordania.
Inoltre, per lanciare l’iniziativa collaboreranno con il Petra National Trust, un’organizzazione giordana senza fini di lucro la cui missione è quella di promuovere la tutela e la conservazione di Petra, in Giordania. L’organizzazione supporterà il progetto sin dalla fase di selezione dei candidati, che una volta formati diventeranno a loro volta tutor di altri studenti.
Un iter virtuoso che, come si legge tra gli obiettivi sul sito del World monument found: “Il programma riconosce l’eredità culturale come una risorsa di orgoglio e identità e deve essere ricostruita da persone qualificate e professionali […] il programma comprenderà anche dei programmi d’insegnamento nelle scuole locali per raccontare e spiegare le connessioni tra storia, architettura e tradizione della regione”.
John Darlington, direttore esecutivo del World monuments fund Britain, ha sottolineato come: «questo progetto vuole supportare concretamente i migranti siriani, molti dei quali molto giovani e in cerca di futuro, e provvedere a formarli con competenze essenziali per la conservazione del patrimonio culturale».
Il World monuments found, organizzazione no profit, ha sede a New York e si occupa di preservare siti architettonici in tutto il mondo dalla forte rilevanza storica. Il premio è parte del British council e governo inglese dipartimento per cultura, media e sport. Inoltre il programma è condotto in partenariato con la British academic institution.
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