Addio a Vera Vigevani Jarach, una ” partigiana della memoria”, come amava definirsi: “non militante, non mi piace la radice della parola “militare”, preferisco definirmi “partigiana” perché ho preso parte, e perché dell’insistenza sul ricordo ho dedicato la vita”. Vera Vigevani Jarach svolge un percorso della memoria, che attraversa due secoli: da ebrea in fuga dall’Italia per l’Argentina dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali, alla dittatura e dalla morte della figlia “desaparecida” per mano del regime.
La ricordiamo nel 2023, quando in occasione di un viaggio della Memoria in Italia, incontrò studentesse e studenti delle scuole superiori di Roma. In quelle stesse giornate conobbe gli oggetti appartenuti ai naufraghi del Mediterraneo e la loro storia.
Fu Vera Vigevani Jarach a proporre una mostra in “Memoria degli oggetti”, in occasione del decennale del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Duramte l’incontro, raccontò a Valerio Cataldi di quanto le storie e le identità perdute avessero l’acqua come elemento comune: “l’acqua che le ha salvato la vita facendola scappare dalla persecuzione nazifascista; l’acqua del fiume dove è stata gettata sua figlia; il Mediterraneo e le vittime che chiama i nuovi desaparecidos”. Oggi, 3 ottobre 2025, ci lascia una donna che ha trascorso la vita a sostenere il dovere della memoria. Il suo ricordo illumina i nostri percorsi e ci obbliga a salvaguardare l’identità e la memoria di tutte le vittime.
Associazione Carta di Roma si unisce al dolore della sua scomparsa.
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