‘Raccontare le migrazioni per contrastare i discorsi di odio’ è il titolo della giornata di formazione organizzata per mercoledì 26 giugno, a Firenze, dal COSPE in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Toscana e con il sostegno di Europe Direct Firenze.
Al centro del doppio appuntamento, al mattino dalle 9 alle 13 e al pomeriggio dalle 14 alle 16, «temi quanto mai attuali e di grande complessità, che saranno affrontati sotto diversi punti di vista», anticipano gli organizzatori.
Letizia Materassi dell’Università di Firenze introdurrà il concetto di hate speech, approfondendo le principali definizioni e le dinamiche di diffusione in rete. Antonio Nicìta dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presenterà il recente regolamento per il contrasto alle espressioni d’odio che è stato adottato, illustrando i cambiamenti concreti per le testate.
Il tema migrazioni e il ruolo dei giornalismo nella sua trattazione sarà approfondito nell’intervento di Paola Barretta dell’Associazione Carta di Roma, che ha l’obiettivo di promuovere il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, ora recepito nel Testo unico dei doveri del giornalista. L’uso dei social da parte della politica al centro dell’intervento di Mauro Munafò, Caposervizio de L’Espresso, che chiuderà la mattinata.
Nel pomeriggio è previsto un laboratorio pratico sull’odio in rete tenuto da Vera Gheno, sociolinguista dell’Università di Firenze, e Bruno Mastroianni, filosofo, giornalista e social media manager di trasmissioni Rai.
L’appuntamento è per mercoledì 26 giugno, a partire dalle 9, nella sala ‘Wanda Pasquini’ del Murate Idea Park (piazza Madonna della neve, 6). La giornata formativa prevede il riconoscimento di 6 crediti professionali per la prima parte e 4 per la seconda. Iscrizioni tramite la piattaforma Sigef.
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Ci sono alcuni giornali ed alcuni giornalisti, a cui la parola etica fa venire l’orticaria solo a sentirla. Sono quelli che pensano che la libertà di parola sia libertà di seminare odio, di scrivere fatti che nulla hanno a che vedere con la realtà e che esistono solo nella logica della propaganda di certa politica.
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