AL LAVORO SULLA RICERCA DEL PROGETTO MILD. Incontro a La Valletta - Malta - settembre 2025
Diffondere informazioni corrette per contrastare le forme di discriminazione e razzismo è sempre più necessario di fronte agli episodi d’odio e razzismo registrati in Europa ai danni delle persone che non rispettano gli “standard etnici” imposti da ideologie razziste e discorsi d’odio.
Per questo grazie al progetto europeo MILD (More correct Information and Less Discrimination), per l’Italia, l’associazione Carta di Roma e Lunaria, insieme alle organizzazioni – Maldita.es per la Spagna, African Media Association Malta e Antigone per la Grecia – stanno lavorando alla stesura di una ricerca che ha coinvolto più di 70 professionisti dei media e attivisti.
Riuniti per due giorni a Malta, il 22 e il 23 settembre 2025, la rete del progetto ha messo insieme i risultati dei singoli Paesi, analizzato punti di contatto e differenze. Il lavoro di analisi continua e a dicembre vedranno la luce quattro Rapporti Nazionali.
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L’entusiasmo di far parte di un progetto che mira a contrastare la narrazione distorta e a promuovere un’informazione corretta è molto alto tra tutti i partner, e siamo felici di condividere con voi alcune conclusioni comuni e alcune anticipazioni sui risultati specifici di ciascun Paese coinvolto nella ricerca.
Mancanza di rappresentanza e barriere linguistiche
Dalla ricerca sono emersi alcuni risultati comuni, tra cui:
la scarsa rappresentanza delle persone con background migratorio e razzializzate nei media mainstream;
la barriera linguistica, che limita l’accesso ai professionisti dei media non madrelingua;
la ricorrenza di narrazioni negative e stereotipizzate sui migranti
Pur condividendo diversi punti in comune, i quattro Paesi coinvolti hanno evidenziato anche differenze, dovute alle specifiche realtà lavorative, alle politiche locali e alle dinamiche sociali.
IN ITALIAUno dei punti principali sottolineati dagli intervistati è che nell’accesso alla professione giornalistica si riscontrano due grandi ostacoli per le persone straniere e razzializzate, da un lato le barriere economiche e dall’altra la mancanza di connessioni sociali. Ciò è legato alle disuguaglianze socio-economiche, soprattutto per chi ha un background migratorio.
A MALTAI pregiudizi inconsci nel processo di assunzione sono ampiamente riconosciuti dagli operatori dei media. Una consapevolezza che potenzialmente può far cambiare l’approccio.
IN GRECIADalle interviste è emerso con forza che le pari opportunità nella professione giornalistica sono inesistenti, poiché molte organizzazioni giornalistiche non dispongono di politiche interne che favoriscano l’assunzione di giornalisti stranieri o persone razzializzate.
IN SPAGNASebbene la lingua sia una barriera per l’accesso alla professione giornalistica in tutti i Paesi, i professionisti latinoamericani incontrano anche discriminazioni legate all’accento e all’uso di espressioni tipiche dei loro Paesi. Questo spesso li relega a posizioni secondarie o in ruoli che non richiedono di apparire in video o di lavorare con la propria voce. I partecipanti hanno inoltre menzionato la mancanza di criteri editoriali chiari nel trattamento di temi sensibili, come quelli oggetto della ricerca.
A dicembre 2025 saranno pubblicati i quattro Rapporti Nazionali del progetto MILD, che raccoglieranno i risultati emersi nei quattro paesi partner.
IL PROGETTO MILD è REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA UE.
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