© UNHCR/AREWO
In seguito al devastante terremoto di domenica 31 agosto in Afghanistan, l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha mobilitato le proprie risorse per unirsi agli aiuti destinati alle comunità devastate dal sisma. La parte orientale del Paese ha subito i danni peggiori, con circa 800 morti, 3.000 feriti e interi villaggi distrutti. I sopravvissuti hanno visto crollare le loro case e hanno passato la notte all’aperto.
Le aree colpite sono remote, le strade sono bloccate o distrutte e si teme che molti siano ancora intrappolati sotto le macerie. Il numero di vittime è destinato ad aumentare nei prossimi giorni. Dalle prime ore di lunedì, l’UNHCR ed i partner umanitari si sono precipitati nelle aree più colpite per aiutare i soccorsi. È in corso una valutazione rapida dei bisogni tra le agenzie e l’UNHCR è pronto a rispondere in coordinamento con i partner delle Nazioni Unite e come parte dello sforzo congiunto.
Mentre la gente piange i propri cari, i servizi sanitari sono sovraccarichi e le operazioni di soccorso sono ostacolate dalla mancanza di infrastrutture di base nelle aree colpite.
L’UNHCR sta mettendo a disposizione gli articoli di soccorso essenziali dalle scorte di Kabul, tra cui tende, coperte e lampade solari e sta valutando di utilizzare le scorte di emergenza nella regione, a Termez, in Uzbekistan, per far fronte a ulteriori necessità.
Siamo particolarmente preoccupati per le donne e i bambini colpiti dal terremoto, che saranno ancora una volta tra le persone più a rischio. Il loro sostegno potrebbe essere ulteriormente complicato dalla carenza di personale umanitario femminile in grado di rispondere alle loro esigenze specifiche. Stiamo collaborando con i partner nazionali e internazionali per garantire che le persone con esigenze specifiche siano identificate e ricevano il sostegno necessario, compresi i disabili, gli anziani e le famiglie con bambini e donne a capo.
Il terremoto ha aggiunto morte e distruzione a un Paese già alle prese con molteplici crisi, come una grave siccità ed il ritorno di milioni di afghani dai Paesi vicini. Le comunità hanno lottato per integrare i 2,5 milioni di afghani che sono tornati o sono stati costretti a tornare quest’anno dai Paesi vicini. Da aprile, oltre 478.000 afghani sono rientrati dal Pakistan, circa 337.000 dei quali hanno attraversato il valico di frontiera di Torkham, vicino all’epicentro del terremoto. Circa il 24% dei rimpatriati dal Pakistan è arrivato nella provincia di Nangarhar, una delle più colpite dal terremoto.
L’assistenza umanitaria è disperatamente necessaria per aiutare la popolazione dell’Afghanistan ed evitare ulteriori tragedie. Le nostre scorte e la nostra capacità di risposta sono già ridotte all’osso. Facciamo appello a livello globale per un sostegno urgente.
fonte: www.unhcr.org/it
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