L’incitamento all’odio razziale è in crescita nel discorso pubblico politico e mediatico in Italia. È questo il dato allarmante che emerge dal Rapporto presentato all’Onu da un network di otto associazioni italiane impegnate sul tema. Lo studio, realizzato da Archivio delle Memorie Migranti, Articolo 3 – Osservatorio sulle discriminazioni, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione 21 Luglio, Associazione Carta di Roma, Borderline Sicilia Onlus, Lunaria, Unione forense per la tutela dei diritti umani all’interno del progetto “Enhancing Italy’s civil society participation to international bodies” decision making, è stato presentato lo scorso 28 agosto a Ginevra. Il documento è stato esposto nell’ambito della thematic discussion del Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale delle Nazioni Unite (CERD) in materia di incitamento all’odio razziale (racist hate speech). Si è rivelato preoccupante il quadro della situazione italiana mostrato dal report.
Discorso politico e informazione diffusa dai media, soprattutto da canali nuovi come internet e social network, hanno fatto registrare un incremento di casi di incitamento all’odio razziale, specialmente nei confronti di minoranze come rom e sinti. Alla luce di simili dati, i rappresentanti della società civile presenti al dibattito hanno richiesto ai membri del Comitato dell’ Onu di formulare una general recommendation per rafforzare gli strumenti internazionali esistenti per la lotta contro le discriminazioni razziali. È stato riconosciuto come importante il ruolo svolto dalle otto associazioni autrici dello studio. La presenza del network italiano al Cerd, a cui solo pochi rappresentanti della società civile internazionale hanno partecipato, attesta infatti l’attenzione e l’impegno che le Ong nazionali mantengono verso i temi di attualità internazionale.
Per leggere il documento “Information paper on racist hate speech” in versione integrale clicca qui.
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