Sono trascorsi quattro anni dal naufragio di un peschereccio tra Lampedusa e Malta nel quale morirono 268 persone, di cui 60 bambini, era l’11 ottobre 2013.
Come riportano numerose testate, ieri, a Lampedusa l’unico superstite del naufragio in cui si teme abbiano perso la vita oltre 140 persone, ha raccontato agli operatori dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i Rifugiati quanto accaduto. L’imbarcazione era partita due giorni prima da Sabratha, in Libia, con a bordo 147 persone, delle quali 5 bambini e diverse donne incinte. La barca avrebbe iniziato presto a imbarcare acqua e il superstite, un ragazzo di 16 anni, si sarebbe salvato restando aggrappato a una tanica di benzina galleggiante fino all’arrivo dei soccorritori.
Su Repubblica.it la serie in cinque episodi “Com’è profondo il mare” mostra quanto accaduto nel 2015: dallo sbarco, alle telefonate degli scafisti fino al recupero del barcone affondato “Com’è profondo il mare” è la webserie di 5 episodi disponibile su Repubblica.it dal 21 novembre 2016 che racconta il naufragio del 18 aprile 2015. A comporla,… Leggi tutto
È il capo della comunicazione dei Vigili del Fuoco l’autore del testo pubblicato da Panorama e vincitore della seconda edizione del concorso Un racconto che “ci porta a contatto fisico con la tragedia dell’immigrazione e con le sue vittime”: così il “Premio Franco Giustolisi giustizia e verità” descrive il testo vincitore della seconda edizione. In “Noi… Leggi tutto
3 ottobre 2013. “Quel naufragio non era il primo ma la visione al mondo di tutto quel dolore ha scosso le coscienze” Di Angela Caponnetto, per Articolo 21 Costantino e i suoi colleghi pescatori c’erano con le barche quel 3 ottobre del 2013: c’erano e ricordano quelle mani che chiedono aiuto, altre mani che annaspano,… Leggi tutto
Quando le parole non sono più sufficienti «Non ci restano che le fotografie. Le parole non sono più d’aiuto, neppure quelle che noi media usiamo per rendere l’idea. I concetti di apocalisse, ecatombe, o di vergogna, sbiadiscono e perdono di forza davanti al ciclico ripetersi di questo esodo biblico in costante divenire, che proprio per… Leggi tutto
#RestartTheRescue. Ancora online la petizione di Comitato 3 ottobre per dire basta alle morti in mare Sono fuggito dal mio paese a 17 anni per evitare la coscrizione a vita. Nel mio viaggio ho subito la violenza e la prigionia, ho rischiato di morire, sono stato respinto al primo tentativo di attraversare il Mediterraneo, ma alla… Leggi tutto
Aumentano le perdite di vite umane nel Mediterraneo. Onu e Oim in una dichiarazione congiunta: «affrontare alla radice le cause dell’emergenza umanitaria» Basta alla perdita di vite in mare. Di fronte all’intensificarsi del numero di imbarcazioni che provano a raggiungere l’Europa e di vittime del Mediterraneo, Nazioni Unite e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni hanno sottoscritto una… Leggi tutto
Quando la morte di centinaia di richiedenti asilo viene commentata con brutalità o ironia è troppo. Il basta del Tirreno «Adesso basta però. Adesso cominciamo a cancellare i commenti e a impedire la commentabilità delle notizie, perché si può avere un qualsiasi punto di vista, ma non è accettabile che davanti a centinaia di cadaveri… Leggi tutto
Carta di Roma: evitare che i rifugiati possano essere identificati dalle polizie dei paesi da cui sono fuggiti Poco fa la procura della Repubblica di Catania ha diffuso l’elenco nominativo dei 26 superstiti del naufragio avvenuto a largo delle coste libiche la notte tra sabato e domenica. Tra loro sono presenti cittadini di paesi governati da… Leggi tutto
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