Andando a fare la spesa in un mercato, tra gli scaffali potreste notare un’insolita etichetta: “Made by Refugee”. Oppure la potreste trovare tra i tomi di una libreria, tra le cover in un negozio di dischi o sulle locandine di un teatro. Una risposta originale alla retorica anti-rifugiati e all’intolleranza negli Stati Uniti: mostrare alla popolazione quanto e come i rifugiati hanno contribuito a creare il mondo che conosciamo.
«Trovo disdicevole la commozione a giorni alterni: per i bambini morti in Siria e per Aylan si piange nei giorni pari, poi però nei giorni dispari rimuoviamo quest’indignazione e parliamo di muri e respingimenti».
«Vivevo in un piccolo paese dell’Afghanistan al confine con il Pakistan, lì intorno era pieno di centri di addestramento per i kamikaze, dove venivano mandati i bambini, volontariamente o meno…
Solo nel 23% delle notizie sull’immigrazione date dai quotidiani cartacei italiani* si fa riferimento ai paesi di provenienza o transito. Dato che scende al 5% nel caso dei servizi mandati in onda in prima serata dal telegiornale del primo canale del servizio pubblico. A rilevarlo è l’Osservatorio di Pavia, che ha diffuso il dato in occasione del panel “Migrazioni: le notizie dimenticate. Il racconto dei paesi di origine e transito”, promosso da Carta di Roma, da poco concluso al Festival del giornalismo di Perugia.
Da dove vengono i rifugiati, perché lasciano i paesi d’origine, cosa affrontano durante il viaggio che li conduce in Europa? Sono alcune delle domande intorno alle quali verterà l’incontro “Migrazioni: le notizie dimenticate. Il racconto dei paesi di origine e transito” in programma oggi, 5 aprile, alle 14.30 al Festival di giornalismo di Perugia 2017. Il live su YouTube per chi non è a Perugia.
Informazioni verificate e accessibili per chi sta intraprendendo o intraprenderà il viaggio verso l’Europa…
L’attenzione nella settimana appena passata alle tematiche dei profughi nell’informazione di primetime si divide tra aspetti internazionali, cronaca, attività legislativa e iniziative editoriali. Andando con ordine, lunedì sera la decisione dell’Austria e dell’Ungheria di rigettare il piano di ricollocazioni europee – che provoca, almeno a parole, dure reazioni da Bruxelles, trova spazio nei titoli solo su TgLa7.
Come riportano numerose testate, ieri, a Lampedusa l’unico superstite del naufragio in cui si teme abbiano perso la vita oltre 140 persone, ha raccontato agli operatori dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i Rifugiati quanto accaduto. L’imbarcazione era partita due giorni prima da Sabratha, in Libia, con a bordo 147 persone, delle quali 5 bambini e diverse donne incinte. La barca avrebbe iniziato presto a imbarcare acqua e il superstite, un ragazzo di 16 anni, si sarebbe salvato restando aggrappato a una tanica di benzina galleggiante fino all’arrivo dei soccorritori.
Hi HERE è un’app pensata per supportare i rifugiati e richiedenti asilo nel loro percorso d’integrazione, mettendoli in rete in un unico spazio virtuale dedicato all’accoglienza, dove possano interagire migranti, comunità locali, enti e ong.
Quanti sono i rifugiati in Italia? Intendiamo quanti, fuggiti dal proprio paese perché vittime di persecuzioni, hanno ricevuto risposta positiva in questi anni alla domanda di protezione. E negli altri paesi europei, sono di più o di meno che da noi? È corretto parlare di invasione? E poi, l’Europa è davvero un continente sotto assedio?
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