Hi HERE è un’app pensata per supportare i rifugiati e richiedenti asilo nel loro percorso d’integrazione, mettendoli in rete in un unico spazio virtuale dedicato all’accoglienza, dove possano interagire migranti, comunità locali, enti e ong.
Le creatrici del progetto sono Martina Manara e Caterina Pedò e hanno fondato nell’estate 2016 l’associazione di promozione sociale Lapis. Nel dicembre 2016 è stata lanciata ufficialmente Hi HERE app disponibile per sistemi operativi Android. «Il nostro obiettivo per tutto il 2017 sarà ora quello di diffondere l’app, raggiungendo il maggiore numero possibile di richiedenti asilo e rifugiati, ong e comunità locali, e privati cittadini impegnati o interessati all’accoglienza – raccontano le curatrici Manara e Pedò – Hi HERE è tutt’ora un work in progress, da perfezionare tramite il feedback degli utenti. Per noi la fase di diffusione sarà molto più che una semplice distribuzione: sarà l’occasione per coinvolgere richiedenti asilo e rifugiati nel progetto».
Tra gli obiettivi descritti nel progetto dell’app vi è quello di ricostruire i legami sociali interrotti per lo spostamento da parte del migrante. “Gli user possono registrare un profilo personale e una mappa del loro viaggio. Inoltre hanno la possibilità di riconnettersi con gli amici e i familiari dispersi presenti in Italia o in tutta Europa filtrando altri utenti secondo determinati criteri, come il loro paese d’origine o il luogo e il periodo della loro permanenza nel centro di prima accoglienza” si legge sul sito Hi Here.
La piattaforma agisce su diversi livelli: “per le ong una bacheca sulla quale le ong possono postare annunci, eventi e offrire aiuto. I rifugiati hanno accesso alle notizie delle ong che si trovano nelle loro vicinanze e/o in altre località. Secondo, una sezione informativa illustra le basi della legislazione e della burocrazia in materia di asilo attraverso dei tutorial semplici e schematici. Le informazioni sono disponibili in quattro lingue: italiano, inglese, francese e arabo”, come descritto nel sito.
Ma anche a livello di richiedenti asilo e rifugiati, ai quali è concessa la possibilità, secondo il sito, di “scrivere dei commenti e postare foto in relazione a determinate categorie di servizi locali e di fornitori di servizi”.
Dopo aver creato un profilo gli user possono postare annunci per offrire o cercare aiuto, condividere eventi o altro tipo di opportunità. Viene sottolineato su Hi HERE: “Attraverso Hi HERE, i richiedenti asilo hanno la possibilità di eludere l’isolamento verso la ripresa psicologica e la ricostruzione della propria autostima. In questo momento Hi HERE è un contenitore, naturalmente provvisto di alcuni contenuti di base – come le schede informative – ma il contenuto più importante saranno le storie e le attività condivise dagli utenti stessi, nel momento in cui utilizzeranno la app”.
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