L’unica conclusione che si possa trarre da queste tragedie che si ripetono in quasi tutte le frontiere esterne dell’Europa è che noi, abitanti della potente e ricca Europa (Regno Unito compreso, per una volta) non abbiamo ancora una risposta al problema.
Razzismo e sessismo raddoppiano le difficoltà per le donne migranti: non solo faticano ad acquisire credibilità all’interno dello status di vittime, ma per loro è anche più complicato l’accesso ai servizi alla salute, alla giustizia, all’autodeterminazione.
Si terrà martedì 30 novembre, alle ore 15 presso il Teatro della Compagnia a Firenze, l’evento La Toscana che non odia, contrasto all’Hate Speech e sottoscrizione del manifesto per la comunicazione non ostile.
Archiviate finalmente le accuse nei confronti di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, vicepresidente e presidente dell’associazione Linea d’ombra odv, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nel secondo anno della pandemia da COVID-19, l’odio online diminuisce ma si radicalizza. E colpisce soprattutto le donne che lavorano, le persone con disabilità e i musulmani.
Torna una nuova edizione del Premio la Moda veste la Pace, evento ospitato e patrocinato dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tra le varie forme di discriminazione, quella su base linguistica non ha avuto finora molta risonanza, penalizzata tanto dalla difficoltà di isolarla da altre istanze, quanto dai diversi modi in cui può presentarsi.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito al tentativo di impedire ai cronisti di recarsi nella striscia si confine con la Bielorussia e di trasmettere le notizie sulla tragedia umanitaria che sta investendo i migranti ammassati al confine tra i due paesi.
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il 25 novembre, la rete internazionale anti-tratta Talitha Kum lancia la call to action #CareAgainstTrafficking
“La costruzione di muri e il ritorno dei migranti in luoghi non sicuri appaiono come l’unica soluzione di cui i governi siano capaci per gestire la mobilità umana”. Così papa Francesco ha stigmatizzato “nazionalismi e populismi si riaffacciano a diverse latitudini”.
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