Rilanciamo di seguito questo articolo del Redattore Sociale su alcuni dei dati pubblicati all’interno del rapporto 2017 dell’Associazione 21 luglio.
Discorsi stereotipati o d’odio nei confronti di rom e sinti sono ancora un elemento che “continua a caratterizzare la nostra società, malgrado la ‘distrazione’ operata dal flusso migratorio dell’ultimo biennio, che solo in parte ha distolto i media, i politici e l’opinione pubblica dalla cosiddetta questione rom”. È quanto sostiene l’ultimo rapporto annuale dell’associazione 21 luglio presentato lo scorso 6 aprile alla Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, in vista della Giornata internazionale dei rom e sinti. “Nel 2017 – scrive Carlo Stasolla, presidente dell’associazione, nell’introduzione del rapporto – l’Osservatorio 21 luglio ha registrato come ogni due giorni venga riportato sui media un discorso d’odio contro i rom e sinti, il 4 per cento in più rispetto al 2016 (erano 175, ndr)”.
Secondo i dati dell’Osservatorio 21 luglio, nel 2017 ci sono stati 182 episodi di discorsi d’odio nei confronti di rom e sinti, di cui 51 (il 28,1 per cento del totale) sono stati classificati di una certa gravità. “La media giornaliera di questi episodi è di 0,50 episodi al giorno – si legge nel rapporto – mentre se si isolano gli episodi ritenuti di una certa gravità la media giornaliera si attesta su 0,14 episodi al giorno, segnalando un ulteriore calo rispetto l’anno precedente ove la media giornaliera dei casi di una certa gravità risultava pari allo 0,16”.
È il Lazio la regione che fa registrare la più alta concentrazione di episodi osservati dalla 21 luglio. Sono il 33 per cento dei casi di discorsi d’odio, di cui la maggior parte registrati a Roma. Segue il Veneto, con il 16,5 per cento degli episodi, poi l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte e la Toscana. In queste regioni, spiega il rapporto, si concentra l’86 per cento dei casi osservati. Dai dati, inoltre, emerge un aumento degli episodi tra il 2016 e il 2017 sia nella città di Milano con una variazione del 60 per cento, che a Roma con una variazione percentuale del 42,5 per cento. Episodi in calo in Campania dove nel 2017 si registrano soltanto tre episodi di discorsi d’odio, rispetto ai 19 del 2016.
A scriverlo su Facebook, il 26 maggio 2017, è un consigliere comunale riferendosi ad un insediamento rom. Un solo esempio che fa comprendere la gravità di un fenomeno che si cela dietro ai numeri. “Parole pesanti che diventano macigni quando formulate da un rappresentante delle istituzioni e che sintetizzano un pensiero diffuso di fronte al quale si corre il persino il rischio di assuefarsi – spiega Stasolla nel rapporto – Ma che ci obbligano a riflettere su quanto ancora occorra fare perché il pensiero comune, il linguaggio dei politici, gli articoli dei giornalisti e le prassi degli amministratori debbano con urgenza subire un’inversione di rotta al fine di arrestare l’imbarbarimento che sempre di più pervade la nostra società”.
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