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Dal comunicato stampa di invito i registra un quadro di crescente vulnerabilità tra i rifugiati, in un contesto caratterizzato da politiche migratorie sempre più restrittive e dalle difficoltà di accesso a un sistema di accoglienza adeguato, non sempre all’altezza del compito che è chiamato a svolgere; situazioni che rendono l’inclusione sociale un percorso a ostacoli.
Aumentano i richiedenti asilo nei servizi di bassa soglia, cresce la richiesta di bisogni primari. Permangono precarietà e fragilità: coloro che si sono rivolti al Centro Astalli nel 2024 hanno manifestato bisogni primari come cibo e salute, diretta espressione delle difficoltà di accesso da parte di molti al circuito dell’accoglienza istituzionale. L’alto numero di pasti distribuiti alla mensa di Via degli Astalli (oltre 65mila) conferma il persistere di uno stato di precarietà e fragilità che, a differenza del 2023, ha colpito maggiormente anche le fasce d’età adulte, a indicare una crescente difficoltà nel consolidare percorsi di autonomia anche per chi è in Italia da più tempo.
Aumenta la vulnerabilità ma l’emersione è sempre più difficile e le risposte sempre più complesse: la necessità di adattare i servizi di tutte le sedi in cui il Centro Astalli opera per rispondere alle mutate esigenze di un’utenza con bisogni primari urgenti e con crescenti vulnerabilità, ha reso evidente l’urgenza di superare un approccio burocratico alle vulnerabilità, che esclude tutti coloro che non rientrano nei parametri stabiliti a livello centrale.
Le politiche migratorie e gli atteggiamenti prevalenti verso i migranti, sia in Italia che in Europa, hanno determinato una progressiva esclusione dei richiedenti asilo e dei rifugiati dall’esercizio di diritti fondamentali. Le politiche messe in atto, tra azioni dirette e omissioni silenziose e quotidiane, hanno contribuito a privarli di diritti e protezione, relegandoli a una condizione di subalternità e, in molti casi, di vera e propria inferiorità sociale, causando nei casi più gravi la caduta delle persone nell’irregolarità. Il divario digitale accresce diseguaglianze sociali e marginalità e il diritto all’abitare si scontra contro muri burocratici e sociali, mentre l’inclusione dei rifugiati rappresenterebbe invece un’opportunità di crescita per l’intera società.
Il Rapporto annuale 2025 contiene una fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2024 si sono rivolti al Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza offerti a Roma e nelle città di Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Padova, Trento, Vicenza.
Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, vuole essere uno strumento per capire chi sono i migranti che giungono in Italia per chiedere asilo, quali le principali difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e nell’accesso all’accoglienza o a percorsi di inclusione. Attraverso testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i principali nodi sulle migrazioni forzate in Italia: accoglienza, vulnerabilità, inclusione sociale.
Il Rapporto annuale 2025 descrive il Centro Astalli in Italia come una realtà che, grazie agli oltre 800 volontari, risponde ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che stenta a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca protezione.
Ai presenti verrà distribuita copia del Rapporto annuale 2025
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