“Nel 2024 abbiamo avuto circa 158mila arrivi via mare, lo 0,3% sulla popolazione italiana, le persone immigrate che risiedono regolarmente sono 5 milioni e contribuiscono a quasi il 9% del Pil italiano” ci ha ricordato Flavio Di Giacomo, Portavoce Oim Italia, durante la prima Conferenza nazionale sul soccorso in mare, tenutasi a Ravenna lo scorso 29 maggio.
“Le persone salvate in mare non sono migranti, sono naufraghi, se iniziamo a usare le parole in modo corretto, riconosciamo la dignità delle persone”, Maso Notarianni, Arci.
“E’ stato importante ritrovarci tutte e tutti, ascoltarci, condividere pratiche, riflessioni, amarezze, motivazioni. Grazie a tutte le organizzazioni non governative che continuano a navigare in “acque” difficilissime. C’è tempesta sia per chi si mette in viaggio sia per chi soccorre le persone. Diventa sempre più importante, dunque, un lavoro giornalistico accurato e approfondito su questi fatti, sulle storie delle persone coinvolte, siano esse vittime, sopravvissut*, soccorritor* e sulle responsabilità delle istituzioni coinvolte. ” Paola Barretta, portavoce e coordinatrice di Carta di Roma
“Sarebbe utile l’istituzione di un meccanismo europeo per la gestione degli arrivi: è indispensabile garantire vie legali e sicure, come Unhcr siamo al fianco di chi sostiene canali complementari per favorire l’accesso alla protezione internazionale e all’accesso al lavoro” Massimo Gnone, rappresentante Unhcr.
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“Mi capita di andare nelle scuole e di incontrare studentesse e studenti che hanno visto il film Io capitano e chiedere “come mai i due ragazzi non hanno preso l’aereo?” E li ci si accorge che si sa troppo poco dell’impossibilità di utilizzare vie legali, che in molti paesi non vengono riconosciuti visti di uscita anche a chi ha un lavoro e a chi ha contratti stagionali” Anna Meli, Presidente Cospe e vice-Presidente della Carta di Roma
“Chi ci taccia di buonismo, lo fa per sdoganare il cattivismo, e quindi bisogna agire con iniziative culturali” Gianandrea Baroncini, Assessore politiche sociali comune di Ravenna
Manca purtroppo un’attenzione alle pratiche di identificazione delle persone migranti e rifugiate, avv. Paolo Farci
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