Un post anti-profughi: «Ho buona mira» (sab, 24 feb 2018 – MESSAGGERO UDINE – Pag. 25)
Razzismo e fake news, l’odio viaggia in rete (ven, 23 feb 2018 – MATTINO – Pag. 7)
“Non voglio polveroni ma per quell’insulto il prof ci chieda scusa” (gio, 22 feb 2018 – REPUBBLICA TORINO – Autore: Carlotta Rocci – Pag. II)
Odio, razzismo e xenofobia Ecco l’Italia della politica (gio, 22 feb 2018 – TIRRENO – Autore: Andrea Scutellà – Pag. 3)
I lavori all’hotel e la psicosi profughi «Scendiamo in piazza contro i migranti» (mer, 21 feb 2018 – CORRIERE DELLA SERA MILANO – Pag. 12)
Consigliere dem bastona operaio romeno «per dargli una lezione» (mer, 21 feb 2018 – LIBERO – Autore: Alberto Samonà – Pag. 8)
Che vuol dire essere neri in Italia (mer, 14 feb 2018 – DONNA MODERNA – Pag. 34)
L’antisemita picchiatore che non turba la sinistra (mar, 20 feb 2018 – LIBERO – Autore: Michele Di Lollo – Pag. 13)
Corteo antirazzista da Porta Venezia Sinistra in piazza per i fatti di Macerata (sab, 10 feb 2018 – LIBERO MILANO – Pag. 35)
L’Italia dopo Macerata (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Autore: Lorenzo Tondo – Pag. 16)
La scommessa di Salvini (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Pag. 17)
Gli spari prima del voto (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Pag. 18)
La politica dell’odio contro gli stranieri (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Autore: Jamie Mackay, – Pag. 20)
Gli estremisti avanzano (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Pag. 21)
Due leader rivali mettono in crisi il Kenya (ven, 09 feb 2018 – INTERNAZIONALE – Pag. 26)
Gli studenti stranieri sono un guaio Chi lo nega è solo ipocrita (sab, 10 feb 2018 – LA VERITÀ – Autore: Costanza Miriano – Pag. 1)
Un anno fa l’allarme inascoltato dei servizi «Violenze xenofobe da soggetti instabili» (sab, 10 feb 2018 – MATTINO – Autore: Valentino Di Giacomo – Pag. 7)
Il fattore razzismo nel voto (sab, 10 feb 2018 – STAMPA – Autore: Lucia Annunziata – Pag. 25)
Tensione a Pavia, scontri tra antagonisti e estrema destra (ven, 09 feb 2018 – CORRIERE DELLA SERA MILANO – Pag. 10)
Salvini promette: «Moschee illegali Le chiuderemo» (ven, 09 feb 2018 – GIORNALE – Pag. 11)
Salvini: “L’Islam è incompatibile con la Costituzione” (ven, 09 feb 2018 – IL FATTO QUOTIDIANO – Pag. 2)
«Islam un rischio , chiudere le moschee illegali » (ven, 09 feb 2018 – LA VERITÀ – Autore: Carlo Tarallo – Pag. 9)
Traini accolto in carcere come un eroe (ven, 09 feb 2018 – LIBERO – Autore: Alessandro Gonzato – Pag. 5)
Agli stupratori di Rimini hanno fatto lo sconto (ven, 09 feb 2018 – LIBERO – Autore: Simona Pletto – Pag. 5)
«L’Islam è incostituzionale» Salvini cerca il sorpasso di Fi (ven, 09 feb 2018 – MANIFESTO – Autore: Andrea Colombo – Pag. 4)
II paese invecchiato dove si nasce meno nella tenaglia razzista (ven, 09 feb 2018 – MANIFESTO – Autore: Roberto Ciccarelli – Pag. 5)
Salvini choc: Islam incompatibile con la Costituzione (ven, 09 feb 2018 – MATTINO – Pag. 4)
Salvini: Islam incostituzionale Renzi non ci sta: toni devastanti (ven, 09 feb 2018 – MESSAGGERO – Pag. 4)
Su Minniti e Orlando tempeste incrociate (ven, 09 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Goffredo De Marchis – Pag. 6)
La piazza negata di Macerata adesso lacera la sinistra (ven, 09 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Tommaso Ciriaco, – Pag. 6)
Renzi “Spari razzisti ma non è terrorismo Salvini squallido” (ven, 09 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: I Stefano Cappellini – Pag. 7)
Islamofobia suicidio collettivo (ven, 09 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Lucio Caracciolo – Pag. 29)
La costituzione è l’argine contro i razzisti (ven, 09 feb 2018 – STAMPA – Autore: Vladimiro Zagrebelsky – Pag. 1)
Salvini: «L’Islam è incostituzionale» (ven, 09 feb 2018 – TEMPO – Autore: Tommaso Carta – Pag. 9)
«Miasmi, via quei migranti» Ma le case senza fogne sono quelle di chi protesta (gio, 08 feb 2018 – CORRIERE DELLA SERA – Autore: Marco Imarisio – Pag. 14)
«Stop ai cortei a Macerata o li vietiamo» (gio, 08 feb 2018 – CORRIERE DELLA SERA – Pag. 14)
C’è la prova: siamo tutti «negri» (ma sui social non si può dire) (gio, 08 feb 2018 – GIORNALE – Autore: Massimiliano Parente – Pag. 16)
Allarme del sindaco l’Anpi annulla il corteo antifascista (gio, 08 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Paolo G. Brera – Pag. 6)
Un errore negare la piazza alla democrazia (gio, 08 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Stefano Cappellini – Pag. 6)
Carla Nespolo “Rinunciamo non per debolezza ma per senso di responsabilità verso la comunità” (gio, 08 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Matteo Pucciarelli – Pag. 6)
Traini acclamato dai detenuti il gelido incontro con Oshegale (gio, 08 feb 2018 – REPUBBLICA – Pag. 8)
Gideon, Festus e gli altri feriti “Non sappiamo più se credere all’Italia” (gio, 08 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Fabio Tonacci – Pag. 8)
Rilanciamo di seguito l’articolo del giornalista Michele Serra pubblicato oggi su Repubblica.
Di Michele Serra
Gli spacciatori nigeriani vanno arrestati. Non perché nigeriani, ma perché spacciatori. Gli italiani che sparano agli africani vanno arrestati. Non perché italiani, ma perché autori di un raid terrorista.
Esiste una contraddizione tra queste due affermazioni? No, non esiste. Per una comunità pensante lo spacciatore nigeriano, tanto più se coinvolto in un delitto orribile come quello di Macerata, e il fascista italiano che spara sulla base del colore della pelle sono due criminali. Non è vero che si contrappongono l’uno all’altro (come vorrebbero lo sparatore italiano e la sua claque). Si contrappongono entrambi alle leggi dello Stato e alle regole della nostra società, che sono chiaramente scritte e percepibili da chiunque, anche da uno spacciatore impunito e da una guardia giurata che ammira Hitler. Non si deve delinquere. Non si deve uccidere. Punto. La condizione di impunità di alcuni criminali (con e senza permesso di soggiorno) è una lacuna grave del nostro ordine pubblico; la rappresaglia contro terzi, per giunta su basi razziali, è un atto vigliacco e gravissimo di ingiustizia sommaria.
Questo necessario preambolo è per dire che non c’è una zona d’ombra dentro la quale lo spirito democratico possa confondersi e tentennare, come è sembrato accadere in questi giorni dopo i fatti di Macerata. Non c’è contenzioso legale o etico, attorno a due crimini che non solo non si annullano, ma si sommano, aggravandosi l’uno con l’altro. E dunque: la solitudine delle vittime africane inermi e innocenti nelle loro stanze d’ospedale, e il modesto profilo, ai limiti della timidezza, delle parole pronunciate dalle istituzioni e dal partito di governo pesano come un cedimento di fronte al ricatto politico della destra italiana quasi al completo. Come se farsi riprendere da una telecamera al capezzale di un africano colpito a caso, o dire a chiare lettere che il razzismo è un crimine schifoso, significasse parteggiare per l’immigrazione clandestina; e non – come invece è – parteggiare per l’Italia, le sue leggi, la sua democrazia, il suo ordine pubblico.
Di fronte allo scandaloso «gli immigrati se la sono cercata» che aleggia intorno al raid di Macerata, e più in generale intorno all’onda di razzismo fobico che bussa con pugni sempre più pesanti alle porte della nostra società, la cosa peggiore è mostrare paura. Non c’è solo la paura degli indifesi e dei confusi, dei meno istruiti e dei più esposti, di fronte all’indubbio sconquasso che l’immigrazione ha portato con sé. Esiste anche, meno visibile ma forse più pericolosa, la paura dei giusti e dei ragionevoli. Paura dell’impopolarità, paura del prezzo politico da pagare nell’immediato, paura che anche i princìpi più solidi diventino inservibili di fronte all’odio e all’ignoranza.
Eppure il risentimento sordido, le chiusure violente non sono una novità introdotta dai social. C’è chi, prima di noi, quanto a razzismo e violenza politica ha dovuto fronteggiare ben altro che le patacche fasciste appese nelle stanzette di qualche figlio di mamma, o i post degli orchi da tastiera. L’errore, il male, il deragliamento dei comportamenti, la violenza politica, la violenza criminale non sono un’emergenza di oggi né di ieri, sono una condizione endemica di ogni collettività umana. Per questo è tanto più importante tenere duro su alcuni principi, presidiare alcune trincee. Non avere paura del razzismo e del fascismo, nominarli, affrontarli, combatterli con le armi della ragione e del diritto, ribattere punto su punto alla propaganda xenofoba.
Servono i dati e servono le cifre, a smentire le bugie sull’immigrazione come fonte esclusiva di illegalità e di insicurezza; ma servono anche le bandiere da sventolare. Il tricolore usurpato dallo sparatore di Macerata puzzava di polvere da sparo e copriva a malapena l’eterno «viva la muerte» del fascismo. Il tricolore vero è quello della Repubblica democratica, che ripudia il fascismo e il razzismo. La frase «siamo in campagna elettorale» è usata spesso per dissuadere dai toni striduli. Ma se non in campagna elettorale, quando è il momento giusto per definire quel paio di princìpi che ancora distinguono le forze in campo?
La difesa dei proprietari “Qui affittiamo a tutti razzismo no, garanzie sì” (mer, 07 feb 2018 – REPUBBLICA BOLOGNA – Autore: Rosario Di Raimondo – Pag. II)
Fico: «Basta con il silenzio sul raid Inaccettabili le parole della Lega» (mer, 07 feb 2018 – CORRIERE DELLA SERA – Autore: Alessandro Trocino – Pag. 9)
Traini: “Non volevo uccidere” La foto al gazebo della Lega (mer, 07 feb 2018 – REPUBBLICA – Autore: Fabio Tonacci, – Pag. 9)
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